Il cinema è bruciato In venti si ritrovano senza lavoro da mesi

Difficoltà insormontabili: l’indagine con i droni al multisala  ha evidenziato che le travi interne stanno per crollare

ESTE. La possibilità che l’incendio sia stato doloso, sopralluoghi permessi solo ai droni, tempi di riapertura davvero dilatati e intanto venti dipendenti sono rimasti senza lavoro. Sono questi i fronti dell’intricata e dolorosa vicenda del cinema Cinergia, la multisala rodigina di Borsea che lo scorso 8 dicembre è andata a fuoco durante una serata di proiezioni. Una sala che è stata per anni punto di riferimento non solo per Rovigo e il Polesine, ma anche per la Bassa padovana, molto legata a questa struttura e al polo commerciale de “La Fattoria”. Le fiamme partirono dal vicino negozio di articoli per la casa New Look, per arrivare fino alle sale dove erano presenti anche degli spettatori. Da allora il cinema ha chiuso i battenti: gli ingenti danni stanno seriamente mettendo in dubbio anche la sua possibile riapertura.

Rogo doloso. Nei giorni scorsi i vigili del fuoco hanno consegnato alla società Sagittario, proprietaria dello stabile che ospita il Cinergia, il verbale di intervento all’interno della struttura. Dalle dichiarazioni dei titolari, i vigili avrebbero escluso gran parte delle cause accidentali, lasciando ancora aperta la pista del dolo. Le dichiarazioni rese della Sagittario cozzano con i primi indirizzi della Procura rodigina, che aveva avanzato l’archiviazione dell’ipotesi dolosa. Il complesso commerciale è rimasto sotto sequestro per quattro mesi, lasciando imprenditori e lavoratori in un limbo di valutazione non banale: i sigilli sono stati rimossi solo il 28 marzo.

Ingenti danni. La proprietà del centro commerciale Sagittario, con i suoi tecnici, è potuta entrare solo a fine marzo con i droni per fare i primi rilievi. Le immagini raccolte testimoniano che le travi interne del New Look, quelle corrispondenti alle sale sei e quattro, stanno per crollare. Col passare del tempo gli ostacoli si fanno sempre più insormontabili. La volontà di rilanciare la struttura rimane, ma una prima valutazione stima un cantiere aperto per almeno diciotto mesi.

I lavoratori. A fare le spese di quella notte di fuoco sono, manco a dirlo, soprattutto i lavoratori che erano impegnati nella multisala. Venti dipendenti sono rimasti disoccupati: gli stipendi dei lavoratori sono stati pagati fino alla scadenza del contratto che legava Cinergia e Sagittario, terminato il 22 marzo. Gli ex dipendenti ora possono contare solo sull’assegno di disoccupazione, per due anni, con una somma che va riducendosi di mese in mese. Questi lavoratori dovevano essere assorbiti da un nuovo gestore (si vociferava di Uci, realtà da 350 sale), ma l’incendio ha interrotto ogni trattativa.

Nicola Cesaro

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