Il Colibrì suggerisce a tutti i candidati gli obiettivi a cui aspirare

MONSELICE. Una lettera ricca di motivazioni, idee, proposte e progetti: è quella che i sei candidati a sindaco di Monselice hanno ricevuto da “Il Colibrì”.

La storica associazione di volontariato, che gestisce una bottega equo solidale in centro, sprona i candidati a pensare a un “comune equo e solidale” perché, come ricorda Carla Manfrin uno dei portavoce dell’associazione, «siamo convinti che il ruolo delle comunità e dei governi locali sia fondamentale per realizzare uno sviluppo sostenibile ed equo. Chiediamo ai candidati che questi principi siano ispiratori delle scelte politiche che intendono operare».

I temi proposti sono molteplici, dalla sostenibilità al lavoro, dalla sicurezza ai confini. Tra i suggerimenti c’è la richiesta di gemellaggio con una città del sud del mondo come legame simbolico, e l’adesione alla campagna “territori solidali”, per utilizzare il commercio equo e solidale come strumento per sensibilizzare ad acquisti sostenibili. Chiedono una Monselice aperta all’accoglienza e che faccia dell’interculturalità il proprio filo conduttore, soprattutto nella valorizzazione delle differenze.

Propongono anche un comune più sicuro, ma pensando più alle cause del disagio che alla repressione: «Bisogna adoperarsi per eliminare le cause di emarginazione ed ingiustizia, muovendosi per garantire a tutti i diritti fondamentali quali il lavoro e la casa. La sicurezza viene attraverso la riconquista di spazi e tempi dedicati a bambini, anziani, soggetti portatori di disabilità, in cui si può vivere la strada come luogo d’incontro». Ed ancora attenzione al patrimonio paesaggistico, che non si concentri nella cementificazione delle periferie ma nella realizzazione di parchi, spazi di gioco e di aggregazione.

Infine uno sguardo alle realtà associative per un’amministrazione che crei più spazi pubblici condivisi e fruibili, anche attraverso la rivalorizzazione di spazi esistenti «crediamo fermamente che sia indispensabile un governo che sappia sostenere, appoggiare ma soprattutto dialogare con tutte le realtà associative del territorio».

G. Z.

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