Il Comune acquisterà tutta villa Cesarotti rilevando le quote Anci

Il municipio ha il 14% dell’immobile valutato circa 1 milione Possiede già oratorio e barchessa. Sarà il museo della città
BELLUCO-FOTOPIRAN-SELVAZZANO-VILLA CESAROTTI
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SELVAZZANO

Un importante passo avanti nell’acquisto di Villa Cesarotti il Comune di Selvazzano lo compirà nel corso della seduta del Consiglio comunale di lunedì prossimo, quando definirà l’atto d’acquisto delle quote del complesso di proprietà di Anci Veneto. L’Associazione dei comuni oltre a possedere l’86% del corpo centrale (29 vani per una superficie catastale di 891 mq), possiede il 100% del granaio e della cantina. Il Comune, invece è proprietario del 13,92% della villa e del 100% dell’oratorio e della Barchessa.

Una prima perizia di stima dell’immobile, redatta in giugno del 2019, valutava la quota del complesso di proprietà dell’Anci in 1.100.000 euro. Di seguito l’Agenzia del Demanio, il 23 luglio scorso, ha trasmesso al Comune la verifica della congruità del valore del mercato, determinandolo in euro 952.000. Tenuto conto che Anci Veneto e Anci Sa intendono mantenere la sede a Selvazzano, in una porzione al primo piano di Villa Cesarotti, il comune di Selvazzano subentrerebbe accollandosi la quota residua di mutuo in essere con un Istituto di credito che ad oggi è pari a circa 600mila euro e pagando la quota residua suddivisa in tre annualità. Il canone mensile di affitto per l’uso dei locali da parte dell’Associazione dei comuni per la durata di 6 anni è stato stabilito in 1.800 euro. Dalle intenzioni del Comune, Villa Cesarotti dovrebbe diventare un polo culturale collegato a Palazzo Maestri.

Una delle idee è quella di far nascere nel monumento alle porte del paese, dimora tra il 1730 e il 1808 dell’abate Melchiorre Cesarotti, il Museo della Città di Selvazzano. Per quanto riguarda la ristrutturazione, il Comune ha fatto redigere un progetto dove si stima in via preliminare un importo di 780mila euro, cifra da inserire nel bilancio 2021/2023.

«Le risorse che potrebbero derivare», si legge nel testo della delibera «dall’avanzo di amministrazione, da entrate proprie e da finanziamenti di altre amministrazioni pubbliche o di terzi». La stipula dell’atto di compra-vendita dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, dopo avere informato la Soprintendenza ai Beni Architettonici. ––

Gianni Biasetto

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