Il crac dell’hotel Alla Posta sotto i riflettori delle Iene
L’inviato Agresti a Teolo per raccontare l’“impresa” della coppia Andreoli-Simari all’ennesimo fallimento, fra conti e stipendi da pagare a fornitori e dipendenti

BELLUCO - FOTOPIRAN - TEOLO- TRUFFA HOTEL POSTA l'inviato delle iene davanti l'hotel posta ormai chiuso
TEOLO. La trasmissione “Le Iene” di Italia 1 è tornata alle calcagna dei gestori dell’hotel “Alla Posta” di Teolo, Marcella Andreoli e Luigi Simari. In un servizio andato in onda domenica sera sulla rete Mediaset, la “iena” Andrea Agresti ha battezzato la coppia di imprenditori (marito e moglie) come il “gatto” e la “volpe” per la destrezza con cui, pur avendo collezionato una serie di fallimenti e di chiusure di alberghi in diverse parti d’Italia, lasciano spesso dipendenti e fornitori senza stipendio. Agresti ha messo a nudo la situazione lasciata a Teolo dopo meno di un anno di gestione dell’albergo di via Euganea. Una situazione molto simile, se non identica, a quella lasciata ad esempio a Salsomaggiore Terme dove con la società Accentur (fallita) avevano gestito un hotel omettendo di versare al Comune perfino i 40.000 euro che avevano incassato dalla tassa di soggiorno. Fallita la Accentur, la nuova “avventura” a Teolo: al titolare dell’hotel Alla Posta, Ermes Nicoletto, i due erano stati presentati un anno fa da un broker come responsabili della società Veneta Investimenti (lei come maggiore azionista e il marito come consulente). L’albergo, che una ventina di anni fa era il più blasonato degli Euganei, tra mille traversie ha funzionato fino alla primavera di quest’anno, quando l’ufficio Suap del Comune di Teolo ha emesso il “divieto di prosecuzione attività”. Motivo della chiusura: l’assenza del certificato di prevenzione incendi e altre irregolarità. Nei pochi mesi in cui la Veneta Investimenti di Marcella Andreoli e del consulente Luigi Simari hanno tenuto aperto, come dimostrato dalla trasmissione Le Iene, la coppia si è comportata come in altre parti d’Italia: non pagando dipendenti e fornitori e, in questo caso, nemmeno l’affitto dell’immobile. Andrea Agresti ha evidenziato che il titolare dell’hotel deve avere 69.800 euro. «Sono stato un pollo a fidarmi di quei due, mi sono stati presentati dal broker come persone per bene, solo quando ho visto il vostro precedente servizio della fine di febbraio ho capito in che mani ero finito», ha affermato il titolare della società Firt al microfono delle Iene.
Prima di consegnare l’albergo alla coppia Simari-Andreoli Nicoletto aveva investito circa 400.000 euro nella piscina. Stessa cosa per i fornitori: l’azienda agricola che ha fornito il vino ha dichiarato di avanzare 1.200 euro, la lavanderia 2.700 e della biancheria che non è più ritornata indietro, 5.200 euro il fornitore dei detersivi e della carta igienica e poi c’è il capitolo personale. Imma, la ragazza che lavorava in hotel 15 ore al giorno e si occupava delle colazioni, della cucina e della chiusura, ha fatto sapere di avanzare 1.400 euro, Kasmi 2.000, Juliana 2.500, Anna 3.500 e Mohamed circa 5.000. «Per fortuna li abbiamo fermati, altrimenti chissà quali danni avrebbero fatto ancora», fanno sapere all’ufficio Suap del comune di Teolo. «Nel periodo in cui ha gestito l’albergo, Veneta Investimenti ha presentato al protocollo almeno tre dichiarazioni Scia. Tutte incomplete e mai integrate come richiesto dall’ufficio. È stato questo il motivo principale che ci ha permesso di bloccare l’attività».
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