Il designer che trasforma le stalle in abitazioni e uffici

Giampaolo Allocco ha 46 anni. Già in seconda elementare disegnava automobili a firma Giugiaro. A 25, immerso nel distretto di Montebelluna, ha progettato scarponi da sci. Autodidatta, la scuola è arrivato dopo l’industria. I cinque anni al fianco del designer Franco Giacometti ne completano la formazione. Quindi nel 2000 il ritorno alle origini: nasce l’impresa Delineodesign.
Allocco compra una vecchia stalla e declina lì il suo messaggio. «L’idea era quella di prendere un ambiente in grado di rappresentare la memoria storica e declinarvi fisicamente il design che è il futuro, l’avanguardia». Allocco è il primo al mondo ad usare l’Apocem, una pelle di cemento grigio che riveste l’intero edificio caratterizzato da fascioni in lamiera nera che collegano le finestre tra tetto e base. Riscaldato a pompa di calore, tecnologia tedesca, il tetto è senza coppi né grondaie.
All’interno, la sala riunioni si smonta in dieci minuti grazie a paratie mobili, armadi con ruote e un grande e forte tavolo disegnato con cavalletti a scomparsa.
«Il design secondo me oggi non è più funzione ed estetica, come ci hanno insegnato i grandi maestri. Non è la forma che rende grandioso il tuo risultato ma come tu lo vuoi raggiungere. Anche una pista ciclabile è un progetto di design. È come uno stato gassoso» chiarisce. «Ormai la parola è così tanto inflazionata che le aziende poco furbe dicono che lo fanno perché sperano di vendere. Ma bisogna averlo dentro» risponde.
Il designer è invece una «sorta di direttore d’orchestra che deve convogliare tutti verso un’idea». «Non rinnego i grandi maestri ma non è più possibile, nel mondo moderno, arroccarsi nelle retoriche» continua «sono cambiate le abitudini e la vita. Un designer e un’azienda devono lasciare un segno nel proprio tempo e per farlo bisogna che credano in se stessi e portino avanti la propria storia. O meglio, un sogno. Steve Jobs quando iniziò aveva un’idea precisa. Oggi le aziende creano prodotti per tentare di competere, ma serve rischiare e questa è una cosa difficile. Dobbiamo ritrovare il coraggio di ripartire, buttar via un prototipo o uno stampo come faceva un tempo l’artigiano».
Non solo. Perché «non ti puoi basare solo sulla tua favola: il mercato è complicato» conclude Giampaolo Allocco «e una volta che hai il prodotto devi metterlo a sistema con tanti attori e tanti strumenti: comunicazione, marketing, social network».
(e.v.)
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