Il gioiello di Angelo Ferro diventa tedesco

PADOVA. Lo storico Gruppo padovano Pavan, è ufficialmente in mano tedesca. Dopo l’annuncio a fine settembre 2017 di un accordo che vedeva sia le quote di proprietà del fondo Alpha Private Equity Fund 6 (pari al 60% della proprietà del gruppo) che quelle di Idea Cinquanta (pari al restante 40%) trasferirsi nelle mani del colosso dell’industria alimentare di Dusseldorf, ora Pavan è ufficialmente parte del gruppo tedesco Gea, una realtà che fatturava nel 2016 4,6 miliardi di euro ed è forte di oltre 17 mila dipendenti nel mondo.
Fondata nel 1946 a Galliera Veneta ma rilanciata a partire dal 1987 con l’ingresso di Angelo Ferro, il gruppo, sotto la guida del nipote di Ferro Andrea Cavagnis, fatturava 155 milioni di euro nel 2016, presentava un Ebitda da 29 milioni di euro e dava lavoro a 680 dipendenti sparsi in 7 stabilimenti in tutta Italia. E se il percorso di internazionalizzazione di Pavan apre nuove prospettive all’azienda ad oggi parte di un gruppo internazionale protagonista di molte acquisizioni nel recente passato (Cmt e Comas nel 2015 e di Imaforni nel 2016), non può non colpire l’immaginario il passaggio di mano di uno dei punti di riferimento industriali del territorio. Era stato proprio Angelo Ferro, a concentrare in sé il ruolo di presidente di Pavan e di amministratore di quell’Opera Immacolata Concezione (Oic) che è ad oggi una delle più grandi imprese sociali d’Europa, ma pure di docente universitario e di punto di riferimento del mondo finanziario tra Intesa San Paolo, fondazione Antonveneta ecc. Ora con la cessione definitiva da parte del nipote Andrea Cavagnis delle quote da lui possedute in Pavan tramite Idea Cinquanta si chiude un’epoca. «Da oltre 70 anni Pavan porta avanti un modello aziendale in linea con le richieste del mercato globale, raggiungendo costantemente i propri obiettivi di lungo termine» aveva detto Andrea Cavagnis, presidente e Ad di Pavan Group alla fine di settembre, a seguito dell’annuncio della vendita di Pavan a Gea. «Crediamo che ora questo modello non possa più essere portato avanti in modo indipendente, dato che il mercato globale ha accresciuto la necessità di risorse umane e finanziarie per rimanere forti e competitivi».
A confermare il ruolo strategico che la società di Galliera Veneta avrà per il settore dell’industria alimentare del colosso tedesco Gea è stato lo stesso amministratore delegato di Gea Italia Stefano Mele. «Pavan ci porta in dote alcune tecnologie che mancavano ad un gruppo, il nostro, che si sta concentrando in particolare sull’industria alimentare» ha ribadito l’amministratore delegato di Gea Italia. «Ora l’obiettivo è integrare Pavan nel gruppo e implementare la tecnologia esistente, mantenendo le produzioni dove sono state fino ad oggi». Altrettanto chiaro l’amministratore delegato del Gruppo Gea il tedesco Jürg Oleas che ha comunicato, in una breve nota, la posizione della società in merito al prossimo futuro di Pavan, una società particolarmente forte sui mercati internazionali dove ottiene circa il 90% del proprio fatturato annuo. «Con il suo know-how sulle soluzioni di estrusione, Pavan Group ci offre una piattaforma interessante per estendere il nostro portafoglio tecnologico. In termini strategici, quindi, la società è un partner eccellente per noi e contribuirà a promuovere la crescita in Gea in futuro» ha detto Oleas. «Nelle prossime settimane, un team di esperti Gea collaborerà strettamente con i colleghi Pavan in loco per garantire che sia la direzione locale che i dipendenti si sentano parte della famiglia Gea il prima possibile».
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