Il Gramigna ricostituito in centro a Padova, occupato l’edificio ex Caffè Vescovi

Padova.Il collettivo politico Gramigna rinasce dalle sue ceneri. Lo fa con una occupazione in centro città, in un luogo simbolico e visibile, a pochi passi dal quartiere che più rappresenta questo gruppo di irriducibili marxisti e leninisti. È l’ex stabilimento del Caffè Vescovi la nuova sede occupata che prenderà il posto della mensa universitaria Marzolo sgomberata a inizio aprile. Dopo cinque anni trascorsi a fare proseliti nel cuore della cittadella universitaria del Portello, a 12 anni di distanza dall’inchiesta sulle Nuove Br che ne segnò il declino, il Gramigna è pronto a un nuovo corso. Gentrificazione è uno dei concetti sociologici contro cui si scaglia il collettivo ed è anche contro questo fenomeno, che indica la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, che si inserisce la nuova occupazione.
Blitz all’alba
Hanno studiato per mesi prima di decidere quale edificio occupare. Che avessero puntato edifici industriali e commerciali abbandonati lo si era capito il 27 luglio scorso, con l’occupazione-lampo dell’ex supermercato Conad alla fornace Morandi per la festa “Offensiva Estiva”. Poco più di un mese dopo il blitz è nell’ex stabilimento del Caffè Vescovi, tra via Vicenza e corso Milano, davanti a porta Savonarola, di fronte all’hotel Milano, una delle principali porte d’ingresso della città. Una trentina di militanti all’alba, serrature scassinate, striscioni appesi, pugni alzati, rivendicazione sui social. Il Gramigna rinasce, rottamando definitivamente il nome “Marzolo”.
Nuovo corso
Ne ha fatta di strada, in questi cinque anni, il collettivo politico fiaccato nel 2007 dall’inchiesta del procuratore Ilda Boccassini sulle Nuove brigate rosse. Davide Bortolato, considerato il leader padovano di quel gruppo, è stato scarcerato l’8 gennaio del 2016. Venne accolto con una grande festa proprio nell’ex mensa universitaria. Sotto la sua guida il collettivo ha iniziato a occuparsi delle piaghe sociali di questi anni, tentando di lottare su vari fronti. È nato il comitato di Lotta per la Casa contro gli sfratti, il collettivo Universitario Redant (formiche rosse) per gli studenti, i Clash City Workers per lavoratori e disoccupati, i Riders on the storm per combattere al fianco dei fattorini, Infospazio Chinatown per rivendicare spazi di aggregazione, la palestra popolare Chinatown per lo sport per tutti. Un lavoro lento, faticoso ma inesorabile che ha dato nuova vita al collettivo a cui servivano ormai soltanto due cose: una nuova sede e un nuovo nome. Così, nel cuore di Padova, è rinato il Cpo Gramigna.
Tutti al lavoro
«Questo è uno spazio chiuso da anni che adesso vogliamo restituire al quartiere». Con guanti di lattice, scopettoni, secchi d’acqua e detersivo, una decina di militanti del collettivo Gramigna ieri mattina stava cercando di rendere vivibile lo spazio appena occupato tra corso Milano e via Volturno. «La particolarità è che si trova in un quartiere che conosciamo da moltissimi anni grazie all’InfoSpazio Chinatown. Da parecchio tempo le mire speculative sono sempre più pressanti. Puntano a trasformare un quartiere storicamente popolare in una zona per ricchi, privatizzando, vendendo, sfrattando e sgomberando. Vorremmo dare il nostro contributo sostenendo e lottando a fianco delle famiglie che non sono disposte a mollare».
Obiettivi
L’obiettivo è quello che il Centro Popolare Gramigna diventi un nuovo punto di ritrovo. «Questo nuovo spazio può essere l’opportunità per cambiare le cose, per esprimere le varie forme d’arte che altrimenti sarebbero proibitive per molti: gruppi musicali, teatro e writing sono infatti alcune delle attività che venivano svolte alla Marzolo e ci piacerebbe che animassero anche questo spazio».
Lo stabile che hanno scelto di occupare una fabbrica in disuso da molti anni: «Abbandonata, inutilizzata e lasciata a marcire come tanti altri luoghi che, per le logiche del mercato, è meglio tener chiusi, perché evidentemente non portano più profitto». Per quanto riguarda un ritorno allo storico nome Gramigna i membri del collettivo hanno spiegato: «Il Cpo Gramigna ha rappresentato per decenni un punto di riferimento rivoluzionario a Padova. L’erba cattiva non muore mai». —
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