Il lato B di Naomi, il sobrio Armani e la calzinimania

Da ricordare anche l’inno alla Sicilia di Dolce&Gabbana e gli abiti-scultura di Jil Sander

 

INVIATA A MILANO

Il sedere di Naomi. L’opulenza di Monica Bellucci. Gli strali di Giorgio Armani. La sfilata barocca di Dolce & Gabbana. Gli abiti-scultura di Jil Sander. La Bagonghi extralarge di Roberta di Camerino. I golfini anni Cinquanta di Malìparmi. Il calzino corto che spunta dai tronchetti. I coniglietti morti degli animalisti. La magrezza biafrana delle indossatrici. La Settimana della Moda si congeda forte di molti zeri a dispetto della crisi: 72 sfilate, 130 collezioni, 2 mila giornalisti accreditati, 15 mila addetti ai lavori e un giro d’affari di 4 milioni al giorno.

Naomi è sempre Naomi. Alla sfilata dell’amico Roberto Cavalli dimostra come le sue natiche ignorino la forza di gravità, facendo apparire quelle delle colleghe come chiappette sciape. Sedere imperiale da manuale di fisica.

La lezione (in tacchi bassi) di Armani. Se le donne italiane di potere vestissero made in Italy le cose andrebbero meglio, ammonisce lo stilista, che manda in passerella solo scarpe raso terra perché, suvvia, basta con le escort.

L’oro di Dolce&Gabbana. Le donne diventano madonne, le spalle altari e i cerchietti diademi. Sfilata-show tra giganteschi lampadari di fiori, specchiere dorate e il ritmo di Funiculì Funiculà. In prima fila Monica Bellucci, Helen Mirren e Marpessa. Un made in Sicilia che si farà ricordare.

Brividi da Byblos. La sfilata nella tensostruttura del Castello Sforzesco rischia di saltare per il forte vento che fa oscillare i riflettori,provocando il fuggi fuggi generale. Iniziata la passerella, irrompono gli animalisti. Ma Byblos resiste,

La donna sub di Cristiano Burani. Sembra in muta da sub ed è in vestito da sera, è più pelosa di un orso ed è in pelliccia. Ironica, sportiva e tecnologica .

Tutte in calzini (ahinoi). E’ il must del prossimo inverno. Di filanca, di pizzo, di cotone. Tagliano la gamba come una mannaia ma dovremo farcene una ragione.

Cinquanta chili per un metro e ottanta. Arrivano dall’Est, hanno musetti pallidi e sono magre come chiodi. Qualcuno dice troppo. E da oggi, Parigi!

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova