Il manager Rossi restituirà gli stipendi

Paolo Rossi dovrà restituire le somme percepite durante il suo mandato come ad della partecipata Telerete, mentre tutti gli atti firmati in quel periodo saranno annullati. Non solo: ora rischia anche il posto di presidente di Aps Holding. Lo stop era già stato stabilito dall’Autorità nazionale anticorruzione circa 3 mesi fa, ma nei giorni scorsi è arrivata nella sede di Aps Holding la seconda risposta dell’ente gestito da Raffaele Cantone, che ha respinto le obiezioni dell’avvocato e responsabile della trasparenza della società Marco Bertazzolo, ed ha invitato a procedere all’irrogazione della sanzione. La controversia era nata ad ottobre 2014, quando il parlamentare del Pd Alessandro Naccarato e i due consiglieri dem Umberto Zampieri e Andrea Micalizzi presentarono un esposto all’indomani della nomina di Rossi nella srl controllata da Aps, convinti che l’incarico fosse incompatibile con quello di presidente di Aps Holding. Ad aprile 2015, su indicazione del sindaco Massimo Bitonci, Rossi si dimise da Telerete per non creare imbarazzi all’amministrazione e al suo posto venne chiamato Roberto Rolle. Intanto l’Anticorruzione si espresse così a marzo: il commercialista Paolo Rossi non poteva essere nominato amministratore delegato di Telerete, essendo anche presidente di Aps Holding, società partecipata al 99,98% dal Comune (legge Severino). A questa sentenza si oppose l’organismo di vigilanza di Aps Holding, che scrisse all’Anac per respingere le accuse, ma mercoledì è arrivata la conferma del primo verdetto e l’invito «a dare avvio alle attività di competenza ai fini dell’irrogazione della sanzione» scrive il presidente Raffaele Cantone. Dal punto di vista pecuniario ci sarà l’obbligo di restituire le remunerazioni ricevute (il compenso da ad di Telerete è di 12 mila euro lordi all’anno) e di annullare tutti gli atti approvati durante il mandato di Rossi, che nel frattempo ha anche annunciato la vendita del 51% della partecipata. Non è finita qui: quando Paolo Rossi ha accettato l’incarico dovrebbe aver firmato una auto-certificazione in cui dichiarava di non essere in una situazione di inconferibilità. In questo caso la legge prevede come sanzione l’«inconferibilità di qualsivoglia incarico per un periodo di 5 anni» e dunque Rossi rischierebbe di perdere anche il posto di presidente di Aps Holding. (l.p.)
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