«Il mio cuore è pieno di te e così rimarrà per sempre»

Erano quasi in trecento fuori e dentro la chiesa di San Pio X per dare l’ultimo saluto a Mattia Schiavon. Il ragazzo di vent’anni morto in seguito ad un incidente stradale in moto, martedì della scorsa settimana sulla statale del Terraglione, una delle strade del padovano che spesso impone un tributo di sangue altissimo. Tanti i giovani, fuori e dentro le porte della chiesa per porgere il loro ultimo saluto ad un amico, un compagno con cui in molti hanno condiviso la passione per la moto, per i viaggi, per una vita che, a quell’età, riesce a fare coesistere il gioco e la passione, relazioni profonde e tante risate.
il dolore
Un dolore composto quello degli amici, quasi tutti in piedi in fondo alla chiesa o fuori sul piazzale a sfidare un sole agostano, mentre decine di moto stavano schierate di fronte alla facciata della chiesa. Una cerimonia silenziosa, rotta solo dalle lacrime dei genitori, Andrea Schiavon e Katyusha Peruzzo, dagli abbracci e dai singhiozzi dei parenti e dei tanti ragazzi e ragazze che, forse per la prima volta, si sono trovati a confrontarsi con una morte lontana come un mito a quell’età. E sono stati proprio gli amici più stretti, a ricordare la vita di uno di loro, in una lettera, scritta più mani, letta a più voci.
la lettera
«Questo non è un addio ma un arrivederci» hanno detto molti di loro accostando questa tragedia ad altro viaggio, l’ultimo dopo i tanti che avevano affrontato assieme all’amico più caro. E fra i ricordi di giovani uomini e giovani donne, compare un viaggio organizzato sul momento, alle 2 di notte verso Firenze con una vecchia macchina che forse li avrebbe lasciati per strada. Si aprono squarci di vita quotidiana, di amicizia e vicinanza, di complicità reciproca e gioco, ancora una volta. Ma pure i tanti progetti di si prepara ad andare a vivere insieme, per lasciare forse per sempre la casa dei propri genitori, affrontando ancora un’altra sfida, quella dell’indipendenza e della maturità. Un lungo percorso che, nel ricordo dei suoi amici, Mattia affrontava a viso aperto nel suo lavoro di cuoco, nelle sue relazioni, nella sua quotidianità.
la fidanzata
Una vita che non prescindeva neppure dall’amore. A ricordarlo la lettera della sua ragazza, letta dalla voce di un’altra, in cui una partita a Monopoli, gli scherzi e le piccole provocazioni si trasformano in un sentimento profondo. «Una parte del mio cuore» hanno ascoltato i tanti amici e parenti di Mattia ieri pomeriggio «che non è andata in frantumi ma che si è riempita di te e così rimarrà».
l’incidente
Martedì scorso Mattia era uscito di casa insieme al cugino di 17 anni per trascorrere un pomeriggio in piscina. Verso sera i due avevano inforcato la moto di Mattia, una Honda Cb 500 F, e insieme, ancora con il costume da bagno addosso, avevano imboccato la strada di casa. La tragedia lungo la provinciale del Terraglione, a Vigodarzere. Una Citroen C3 che gira a sinistra, la moto che si schianta contro la fiancata del guidatore. Ad uscire dalla chiesa di San Pio X, ieri, una bara di legno chiaro e un lungo corteo composto e silenzioso, con tanti giovani con gli occhi rossi e i caschi in mano. –
Riccardo Sandre
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