“Il paese sarebbe felice” tessere di storia dell’operosa Sarmeola

RUBANOLa storia parla chiaro: all’inizio furono gli immigrati. Anche gli abitanti di Sarmeola di più radicato albero genealogico devono mettersela via: non ci sono tra loro discendenti di autoctoni,...

RUBANO

La storia parla chiaro: all’inizio furono gli immigrati. Anche gli abitanti di Sarmeola di più radicato albero genealogico devono mettersela via: non ci sono tra loro discendenti di autoctoni, perché i primi abitanti del paese venivano dall’estero, e pure da lontano. Come suggerisce il nome stesso della località, a darle radici furono i Sàrmati, popoli nomadi originari del Caucaso e prima ancora dell’odierno Iran, arrivati da queste parti presumibilmente ai tempi dell’imperatore Costantino, quindi nel 300 dopo Cristo. Lo spiega uno che di questa materia se ne intende: Beniamino Bettio (in alto, nel riquadro), sarmeolano doc, ex insegnante, coltiva da sempre un’autentica passione per la storia locale. Che ha tradotto adesso in una ponderosa ricerca di 400 pagine sul suo paese: attualmente frazione di Rubano, e suo anello di congiunzione con Padova, con la quale fa praticamente tutt’uno. Il titolo del libro, proposto da Cierre edizioni, suggerisce già una prima chiave interpretativa: «Il paese sarebbe felice…» (sopra, la copertina). È un’espressione che l’autore ha ricavato pari pari da un’annotazione di don Rocco Benetello, parroco che agli inizi dell’Ottocento, al momento di lasciare l’incarico, affida al registro dei morti la frase che «… il paese sarebbe felice, se non vi fossero tali combinazioni», e cioè le ricorrenti inondazioni legate alla natura del luogo, in seguito alle quali «anche i poveri individui vivono a stento». Nonostante ciò, la fibra della gente è tosta, come d’altra parte quella dei veneti in genere, nel cui Dna è impressa una frase significativa delle Georgiche di Virgilio: «Labor omnia vicit improbus», come dire che col duro lavoro, spaccandosi la schiena, si viene a capo di ogni difficoltà. È anche per questo che non solo gli abitanti del posto, ma pure gli appassionati delle radici, possono trovare un’ampia gamma di spunti nella ricerca di Bettio, come suggerisce il sottotitolo, «Tessere della millenaria storia di Sarmeola»: un ricco caleidoscopio di vicende, aneddoti, personaggi dalle origini ai giorni nostri. Ne esce il ritratto di una terra che oggi rappresenta una realtà avanzata, con un vitale tessuto socio-economico; ma che questa condizione ha dovuto sudarsela per intero, senza sconti né regali. In questo senso, un utile pro memoria per i giovani: per ricordare loro quanto è costato ai loro padri garantire loro un presente e un futuro. —



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