Il papà di Meriem: «Non farà mai del male all’Italia»

Parla Redouane Rehaily, dopo che alcune fonti giornalistiche hanno rivelato che la ragazzina arruolatasi nell'Isis potrebbe essere viva e si nasconde in Francia

ARZERGRANDE . «Meriem è stata plagiata, non vuole fare del male a questo paese».

È stata una giornata difficile ieri per papà Redouane. In tanti l’hanno cercato dopo l’agenzia che parla di una Meriem viva e nascosta in Francia. «Ho deciso» dice al telefono «che non parlerò più di questa storia in televisione, mia moglie soffre troppo. Io non so niente. Come ha fatto Meriem ad arrivare in Francia? Prima dicevano che era stata lapidata, ora che è qui. Secondo me non c'è niente di vero».

Il padre torna per la prima volta anche sulla sentenza di condanna in contumacia nei confronti della figlia. «Noi genitori» racconta «non sappiamo ancora sulla sulle motivazioni della condanna. Ci avevano detto che avevano capito che era stata plagiata, che era una vittima, e che bisognava salvarla. Quattro anni sono troppi: significa volere mandare via tutta la nostra famiglia dall’Italia, distruggendo tutto quello che abbiamo costruito e fatto. Non so cosa le sia successo ma se fosse ancora viva dobbiamo cercare di salvare questa ragazza e salvare tutta la sua famiglia. La nostra famiglia in Italia è cresciuta solo per fare del bene. Se finisse in carcere come potrebbe la mamma andare avanti, come potrei io continuare a lavorare. Se ritornasse bisognerebbe invece fare di tutto per farle dimenticare le bombe. Tutti sbagliano. Meriem ha sbagliato ma bisognerebbe capire cosa le è successo veramente. Quando ci siamo sentiti lei piangeva, diceva di odiare quelle persone e che mai avrebbe fatto del male. Se fosse veramente ancora viva non potrei vederla finire in carcere perché lei è solo una vittima. Mi hanno sempre detto di non cercarmi degli avvocati ma se lei tornasse dovrò cercare di difenderla».


 

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