Il parcheggio selvaggio si è solamente spostato Pugno duro del sindaco

Chiusa via Maglio, il problema è tornato nelle tre vie laterali Bolis: «Sanzioni da inasprire e serve l’aiuto della Regione»

CARMIGNANO

Caos in Brenta, dopo la chiusura di via Maglio nuovi disagi sulle via laterali. I residenti si lamentano, il sindaco Alessandro Bolis rilancia: «Sono pronto a blindare tutta l’area, ma la linea dura non basta: serve un ripensamento generale con la Regione per affrontare questa affluenza di turismo». La Busa di Giaretta dopo il lockdown è sempre di più la spiaggia low cost dell’Alta, ma i grattacapi sono in crescita esponenziale: il municipio ha chiuso via Maglio nei fine settimana (sabato e domenica), una strada vittima di parcheggi selvaggi, ma ora molti disagi si sono trasferiti sulle vie laterali: via Brenta, via Breda e via Fermi.

pugno duro

L’amministrazione sceglie il pugno duro contro i trasgressori: «Coinvolgeremo anche prefettura e questura per ottenere un inasprimento delle sanzioni», sottolinea il primo cittadino. «Negli ultimi due fine settimana vigili e carabinieri hanno staccato una cinquantina di multe per divieto di sosta, con la polizia locale e il luogotenente Angelo Guadagnino stiamo affrontando il problema, ma sembra che le persone facciano due conti: se vanno a Jesolo pagano parcheggio e ombrellone, qui mettono quasi in preventivo multe sui 40 euro per divieto di sosta, c’è gente che arriva anche da Rovigo, ovviamente i residenti usano la bici, quindi il tema è l’affluenza da fuori».

Che fare?

Bolis sta percorrendo due vie d’azione. La prima - problematica - sta nella ricerca di un’area verde che possa ospitare un parcheggio: «Il nodo è che siamo in spazi vincolati a livello comunitario, giustamente è fondamentale tutelare l’ambiente. In questa fase stiamo trattando con i proprietari dei terreni, destinati all’attività agricola, e che non siano soggetti a limitazioni, per spostare i turisti lontani dalle vie e dai residenti. A me piacerebbe che questo diventasse il principale parco fluviale del Veneto, ma è evidente che non possiamo farlo come Comuni, le amministrazioni non hanno gli strumenti per rendere questi spazi un luogo organizzato in grado di accogliere una enorme massa di turisti, siamo in un’area fortemente vincolata, anche per la presenza dei pozzi. Per questo è importante sedersi ad un tavolo con la Regione e metterci nelle condizioni di sviluppare le potenzialità. Altrimenti ci troveremo a dover rincorrere le questioni di dettaglio, come il trampolino abusivo sul lago di Camazzole nel territorio di Fontaniva». —

Silvia Bergamin

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