Il “pasticcio” di piazza Rabin: da febbraio niente parcheggi

PADOVA. Dal 1 febbraio sarà chiuso per lavori il parcheggio di piazza Rabin, in Prato della Valle. Si perderanno così 220 posti fondamentali per la viabilità cittadina perché vicinissimi al centro e utilizzati da molti pendolari. È un vero e proprio “pasticciaccio” quello che ha portato all’eliminazione totale del parcheggio, anche perché a fianco sono già pronti altri 230 posti, gestiti dai privati, che non possono aprire perché manca il collaudo finale dei lavori. Il rischio è che nel braccio di ferro in corso tra il Comune e i privati che stanno realizzando i lavori, a perderci siano solo gli automobilisti padovani.
Il park diviso in due. I lavori della sistemazione di piazza Rabin e del frontone dell’ex foro boario sono partiti nel febbraio scorso e divisi in vari lotti. Metà dell’area (quella lato via 58esimo Fanteria) è stata subito consegnata ai privati della “Best in Parking”, che in questi mesi ha realizzato il nuovo parcheggio. L’altra metà è rimasta nelle mani di Aps.

Dal 1 febbraio però anche per la parte su via Carducci cominceranno i lavori di risistemazione che dovrebbero concludersi a fine 2018, quando il parcheggio riaprirà e sarà interamente gestito dai privati. Il rischio però è che nei prossimi mesi l’intero parcheggio resti chiuso, anche se una parte è già stata realizzata e pronta ad aprire. Anzi nello scorso periodo natalizio “Best in Parking” ne aveva annunciato l’apertura. Salvo poi essere bloccata dai tecnici di Palazzo Moroni.
Il collaudo e la convenzione. Il problema è che manca il collaudo dell’opera, che però non può essere effettuato se prima non vengono terminati tutti i lavori, compreso quindi il restauro dell’ex frontone che è appena iniziato.
L’amministrazione infatti non vuole che i privati possano aprire (e quindi iniziare a guadagnare) senza che prima sia completata la parte di interesse pubblico del project financing, cioè il restauro del frontone. Il rischio infatti è che i privati rallentino in modo sostanziale i lavori continuando però a gestire il parcheggio.
La convenzione, modificata dall’amministrazione Bitonci rispetto a quella iniziale, prevede infatti una concessione dell’intera area ai privati per 39 anni in cambio del 14% dei ricavi sia del parcheggio che dell’eventuale affitto dei negozi nel frontone.
Tra i privati e i tecnici comunali è in corso un braccio di ferro con i primi che fanno pressione per aprire subito (anche con gli annunci) e i rappresentanti di Palazzo Moroni impegnati a tutelare l’interesse pubblico.
I disagi e gli abbonati. Il problema è che la chiusura del parcheggio provocherà diversi disagi ai padovani. In primis ai 130 abbonati che dovranno essere “dirottati” in altre strutture. Si tratta in particolare di dipendenti pubblici (di Comune, Prefettura e Questura) che ogni giorno lasciano l’auto in piazza Rabin e raggiungono il posto di lavoro a piedi o in tram. Ma c’è anche il problema dei bus turistici, per i quali sono già 27 maxi-stalli su via 58esimo Fanteria. Oggi però sono costretti a fare il carico-scarico dei passeggeri in due stalli in Prato, davanti all’Avancorpo, e per le soste lunghe spostarsi in piazzale Boschetti, corso Australia o ai capolinea nord e sud del tram.
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