Il poliambulatorio Arcella regala al Cuamm una motoambulanza per il soccorso in Africa

LA CAMPAGNA
Una dopo l’altra, continuano ad arrivare nuove adesioni per la campagna “Mettiamoci in moto” dei Medici con l’Africa Cuamm.
Dopo il sostegno del Marco Polo Team (gruppo di motociclisti padovani) che ha già donato sette motoambulanze, ne è arrivata un’altra dal Poliambulatorio Arcella e anche un contributo dalla scuola primaria Maria Montessori. «Abbiamo aderito con piacere» spiega Luca Rubaltelli, ad del Poliambulatorio Arcella «sia perché si tratta di un progetto meritorio e sia perché siamo legati al Cuamm da una lunga tradizione: il professor Enrico Rubaltelli, mio nonno e fondatore della Casa di cura Arcella, fu presidente nazionale dell’Unione medici missionari italiani ed uno dei soci fondatori del Cuamm. Fu anche, tra l’altro, padrino del primo allievo arrivato al Cuamm, che dopo la laurea conseguita a Padova decise di tornare al suo Paese, l’India. La nostra struttura sanitaria ha sempre sostenuto le attività e i progetti del Cuamm, con il quale condividiamo non solo l’impegno e la dedizione verso i più bisognosi, ma anche la convinzione profonda che anima tutti coloro che operano nell’ambito sociosanitario: la salute è un diritto e battersi per il suo rispetto è un dovere. Questo» continua Rubaltelli «si sposa anche con la tradizione della medicina padovana, che non si è mai chiusa nella trincea della scienza ma è sempre stata aperta alla comprensione dell’uomo e dei suoi bisogni. Questo è lo spirito con cui mio nonno ha aderito al Cuamm quando era ancora agli esordi, e noi che siamo la terza generazione sentiamo di dover continuare sulla stessa strada, arrivando là dove c’è effettivamente meno disponibilità di accesso e assistenza. L’ultimo miglio, come lo chiamano al Cuamm, è il più difficile da percorrere, ma anche il più importante per garantire il diritto alla salute a tutti, anche nelle terre più povere e impervie».
Una mano tesa è arrivata anche dalla primaria Montessori, dove i bambini si sono messi all’opera per confezionare dei portachiavi, che poi sono stati venduti nel corso di una festa aperta alle famiglie: «il portachiavi» spiega Cinzia Paccagnella, coordinatrice scolastica «è stato scelto come simbolo della nostra campagna interna, ne abbiamo donati anche al Cuamm perché siano utilizzati per le motoambulanze. I bambini ne hanno confezionati un centinaio, che riportano delle frasi scritte da loro o tratte dal libro “Wonder”. Sono stati venuti tutti e il ricavato devoluto al Cuamm».
La campagna “mettiamoci in moto” è una raccolta fondi per l’acquisto di motoambulanze, che in territori dove le strade sono tutt'altro che agevoli si sono dimostrate il mezzo più efficace per accompagnare le partorienti al centro di salute o in ospedale. L’esperimento è già stato tentato, con successo, in Uganda, ed ora s’intende espanderlo anche a Sierra Leone e Sud Sudan. —
Silvia Quaranta
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