Il portiere? Un mago Abilità e segreti delle grandi Clef d'or

Invisibili, ma indispensabili. Immediati, ma tranquilli. Affidabili, ma riservati. Senza di loro lo straordinario non sarebbe possibile e i desideri sarebbero soltanto mere fantasie e non miracoli quali diventano quando si realizzano. Sono i concierges, i detentori delle chiavi d'oro, incrociate e rigorosamente appuntate sul bavero della redingate, la loro divisa ufficiale.  Gli storici portieri degli alberghi più lussuosi d'Italia si raccontano in un libro che si legge tutto d'un fiato, Nessun problema. Scritto da Nicolò de Rienzo, classe 1973, e pubblicato da add editore, il libro ipnotizza il lettore accompagnandolo in un mondo surreale che si fatica a credere che esista davvero. Un giorno, mentre si ritrovava a Milano per lavoro, tra una riunione e l'altra, l'autore si ritrova a chiacchierare con un portiere d'albergo che gli racconta alcuni aneddoti della sua professione. Per un anno de Rienzo macina l'idea di raccogliere le memorie dei concierge d'Italia, fino a quando lo confida a sua mamma che gli ricorda che, proprio nel loro albero genealogico, la loro famiglia vanta uno dei più rinomati portieri, Aldo Giacomelli. Inizia così l'avventura del giovane scrittore che decide di partire alla volta del fratello della nonna materna per approfondire un mestiere che definisce da supereroi.  «Il concierge è una figura capace di idee ingegnose - afferma de Rienzo - magari è la persona più normale che ti sta seduta di fianco in metropolitana e non diresti mai che, una volta indossata la divisa, si trasformi in un vero e proprio uomo dei miracoli». Un concierge diventa un tutt'uno con i desideri del suo cliente che deve realizzare velocemente. E' in questo che si determina la straordinarietà e la bravura del detentore delle chiavi d'oro, anche a costo di fare senza preavviso Roma New York in un giorno per recuperare delle medicine che un ospite si è dimenticato.  Le richieste più bizzarre sono per il concierge una sfida che gli permette di mostrare la sua eccezionalità tanto che, nel giro dei portieri, ci sono dei maestri come Pino Buso, Giorgio Chiesa e Fausto Allegri, l'uomo dagli occhi di ghiaccio, l'unico che, data la sua insuperabile bravura, ha potuto tenere i capelli lunghi.  Per il lettore sono delle vere e proprie avventure che superano qualsiasi immaginazione soprattutto perché sono fatti accaduti e che continuano ad accadere tra le mura di lussuosi hotel che molti non potranno mai varcare da quanto costosi. Per Heinrich, giovane concierge dell'Hotel San Clemente di Venezia, tutto quello che all'esterno è considerato tabù lì all'interno è concesso perché protetto da chi, come i portieri, ha cura di custodire la vita degli altri.  Le richieste sfiorano l'impossibile per originalità e stravaganza, ma loro sono sempre pronti a trovare un modo per realizzarle con una velocità da stupire ogni volta. Una signora soggiornava in albergo con un cane, Fifi, che abbaiava ogni volta che si ritrovava di fronte a un abito di cattivo gusto. Un giorno la madame incontra il compagno ideale per Fifi, York, e i due padroni decidono di celebrare ufficialmente il fidanzamento tra i due cagnolini a Montecarlo. La signora chiede consiglio sul regalo a un portiere e alla fine si decide per un collare d'oro con l'incisione del nome. Poco prima dell'incontro si viene a sapere che il nome confidenziale usato è Duke e urge cambiarlo immediatamente. Ecco, da qui si vede di che pasta è fatto il concierge che si deve meritare le Clef d'Or.  Alcune testimonianze raccontano l'altra faccia di personaggi famosi, a volte citati con nome e cognome, altre soltanto attraverso aneddoti che svelano, per esempio attraverso come è tenuta la stanza, un volto che non è quello patinato dei giornali. Non mancano ritratti romantici, come la nascita della storia d'amore tra Maria Callas e Onassis, sbocciata proprio a Venezia. La città d'acqua è la regina dei racconti più fiabeschi, spesso legati a personaggi da mille e una notte o ai divi che giungono per la Mostra del Cinema, come racconta Vittorio Talvacchia dell'Hotel Excelsior. E sono cinque i concierge veneziani che arricchiscono la sfilza di aneddoti.  Si attraversa in un libro parte della storia d'Italia, soffermandosi in particolare sulla laguna e sull'entroterra con tappa ad Abano Terme con sale da gioco non ufficiali presenti un tempo in alcuni dei Grandi Hotel, frequentati da giocatori impensabili come Marinotti, presidente della Snia Viscosa, o da Erwin Stricker, l'altleta soprannominato Cavallo Pazzo. Rose rosse per un'improvvisa dichiarazione d'amore, giri in gondola con musica sotto la neve, arabi con catene d'oro legate al collo e alla valigia, arresti nel cuore della notte, truffe da Scotland Yard e fughe da nascondere a tutti, ma non all'affidabilissimo concierge al quale ci si rivolge anche fuori dell'albergo perché lui non si scandalizza di fronte a nulla. «Vorremmo celebrare il nostro anniversario facendo l'amore sulle note di un violinista che suoni per noi dal vivo tutta la notte. E' possibile?». La risposta ormai è ovvia: «Nessun problema, signori».

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