Il rapinatore seriale patteggia 4 anni e 8 mesi
Due Carrare. Undici colpi (due soli quelli andati a vuoto) commessi in meno di un anno. In tutti il tratto caratteristico degli occhi azzurri notato dalle vittime

DUE CARRARE. Era stato soprannominato il rapinatore dagli occhi azzurri. Un rapinatore seriale che prendeva di mira tabaccherie, farmacie e sale giochi. Ieri davanti al gup padovano Cristina Cavaggion ha patteggiato 4 anni e 8 mesi di carcere Pier Giorgio Pengo, 50 anni, una residenza a Due Carrare e un domicilio a Padova dalla madre (a difenderlo l’avvocato Mattia Basso).
Nell’arco di 11 mesi aveva messo a segno ben 11 rapine (9 andate a segno e due a vuoto). L’ultima rapina gli è stata fatale, quella alla farmacia Ziliotto-Pattanaro di
Ponte San Nicolò
, lo scorso 23 febbraio: si era fatto consegnare 500 euro dopo aver preso in ostaggio una signora. Il giorno successivo era finito in manette. Il primo colpo Pengo lo mette a segno il 12 gennaio in una tabaccheria di
Maserà
, facendosi consegnare 4 mila euro: «Signora non son drio scherzare, questa è una rapina» aveva urlato alla titolare, puntandole una pistola in faccia. Il 26 è la volta della tabaccheria Chiarentin a
Padova
(2 mila euro di bottino); il 31 prende di mira la farmacia Guadalupi a
Padova
(altri 3. 293 euro e una cliente in ostaggio per alcuni minuti); il giorno successivo colpisce la “tabaccheria rivendita 89” sempre a
Padova
chiudendo in bagno il titolare (2. 700 euro il bottino); il 3 febbraio tocca alla farmacia di
Pernumia
(500 euro) dove trattiene la titolare cingendola per il collo e il 13 piomba nella farmacia di Mortise, a
Padova
, puntando la pistola contro il proprietario gridando «Dammi i soldi o sparo» (750 euro il bottino). Infine due colpi andati a vuoto: nella tabaccheria “Mille Idee” a
San Pietro Viminario
il 17 febbraio e nella sala giochi di
Monselice
Terrybell dove spruzza alla titolare dello spray urticante ma lei riesce ad attivare il sistema anti-rapine. Contestate altre due rapine: il 24 febbraio nel supermercato Spak a
Padova
(1. 765 euro) e il 28 novembre nella filiale di Monte dei Paschi ad
Albignasego
. Qui, con l’aiuto di alcuni complici mai identificati, riesce a farsi consegnare 800 euro in contanti, un carnet di assegni e un assegno circolare non compilato per il valore di 10 mila euro. Più o meno sempre identico il “modus operandi” come le frasi usate per farsi consegnare il denaro pronunciate anche in dialetto veneto. Indimenticabili, poi, quegli occhi azzurri nonostante cappelli, passamontagna e altri accorgimenti per nascondere il volto.
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