Il servizio di lavanderia sospeso dal Tar

La “guerra dei panni sporchi” entra nel vivo. È iniziata nel 2011 e sta proseguendo a tutt’oggi. Al centro del contendere sono gli appalti per la lavanderia dell’Usl 16, un servizio molto articolato e che vale parecchi milioni di euro. Il 21 febbraio 2011 la ditta Servizi Italia spa in proprio e in qualità di mandataria del raggruppamento temporaneo d’impresa Servizi Ospedalieri spa aveva fatto ricorso al Tribunale Regionale Veneto per l’annullamento della procedura di gara dell’affidamento del servizio di lavaggio di divise, biancheria e materassi. La Servizi Italia in quel frangente aveva contestato il bando. Il 24 dicembre scorso la stessa azienda ha notificato all’Usl 16, con nuovi motivi, la richiesta di sospensione della delibera del novembre 2014 dove veniva formalmente aggiudicato il servizio. Inoltre l’8 gennaio scorso all’Usl 16 (ma anche alla Lavanderia industriale Cipelli, Ata imbottiti, Azienda Ospedaliera e Istituto Oncologico Veneto) è stato notificato un ricorso al Tar con istanza di sospensiva promosso dalla Lavanderia Fantuzzi spa. Proprio per far fronte a questo ultimo ricorso, il direttore generale Urbano Brazzale ha deciso di stanziare 43.773 euro per coprire i costi di causa. La difesa è stata affidata agli avvocati amministrativisti Ludovico e Francesco Mazzarolli.
I giudici del Tar hanno quindi accolto la sospensiva e fissato l’udienza del 23 aprile prossimo per la decisione nel merito. I giudici non avevano ancora deciso per il ricorso del 2011. Tutto si definirà nell’udienza di aprile: sia le contestazioni del bando sia quelle in merito all’aggiudicazione (per la cronaca ha vinto la Lavanderia Cipelli). Nel frattempo, nell’attesa della decisione del Tar, il servizio non è andato ai nuovi aggiudicatari, ma è in proroga all’azienda che se l’era accaparrato in precedenza, anche se scaduto da tempo. Il bando del 2011 era una cosiddetta procedura ristretta nell’ambito dell’Area Vasta di Padova. La deliberazione del direttore generale del novembre scorso aveva stabilito che il servizio riguardasse anche l’Istituto Oncologico Veneto per un periodo di sei anni.
Carlo Bellotto
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