Il sogno di Domenico prende il volo. Ecco la pista che aveva progettato prima di morire

Un semplice agricoltore con la passione del cielo. L’idea e poi la morte per Covid. Il progetto è stato portato a termine dalla moglie e dagli amici di una vita

Giada Zandonà

MONSELICE. A volte i sogni volano in cielo con chi li ha immaginati, ma altre volte restano ben radicati a terra per essere realizzati dagli amici di chi non c’è più. Il sogno di Domenico Mingardo, scomparso a 71 anni nel dicembre del 2020, da oggi è realtà, grazie alla determinazione della moglie Emanuela Trivellato e di alcuni amici piloti di aerei ultraleggeri.

Un campo di volo dedicato a Domenico che viene inaugurato sabato 28 maggio alle 15.30 in via Vanzo: proprio qui una ventina di anni fa l’agricoltore scomparso aveva realizzato nel suo terreno una pista per atterraggio e decollo del suo ultraleggero.

Uno spazio prima aperto solo agli amici che si è trasformato in un polo di turismo aereo gratuito con numerosi servizi. La passione di Domenico per il volo lo ha spinto nel 2019 a chiedere al Comune una convenzione per la realizzazione di un’opera di interesse pubblico, con campo di volo dotato di una pista lunga 450 metri e di hangar per il ricovero degli aerei.

Non più un luogo per pochi intimi, ma a disposizione di tutti gli appassionati di volo, da utilizzare gratuitamente, messa a disposizione della Protezione civile per emergenze o manifestazioni.

Un nuovo tassello per il turismo di Monselice, dato che esistono pochissimi luoghi simili in Italia: «Per noi piloti è un servizio prezioso quello immaginato da Domenico» spiega Andrea Piccolo, amico e pilota «Metteremo anche a disposizione il noleggio di un’auto per tutti gli amanti del volo che atterreranno qui e vorranno scoprire il territorio che li circonda. Domenico era una persona straordinaria e la giornata di oggi serve anche per ricordare la sua passione ed il suo animo che ha messo in piedi un progetto unico ed altruistico».

Una festa del volo aperta a tutti, in cui si potranno scoprire le caratteristiche degli aerei e dell’hangar e alla quale sarà presente anche la moglie di Domenico, che ha impegnato mente e cuore per realizzare il sogno del marito.

 «Vivo una grande emozione contrastante, sono molto contenta di aver realizzato il sogno di mio marito, ma dall’altra sono affranta perché Domenico non c’è» racconta la vedova Emanuela «Doveva inaugurare lui il suo campo e realizzare il suo più grande desiderio. Da tantissimi anni voleva creare questo progetto e anche quando era in ospedale, nel 2020, il suo pensiero era quello di terminare i lavori e di fare una festa con tanta gente e tanti amici».

Continua la moglie: «Ci sarà un grande via vai di persone nei prossimi mesi, ma resta un grande vuoto per me. Ha lavorato sino all’ultimo giorno al suo campo, poi è stato ricoverato in ospedale a causa di un semplice intervento e il Covid, contratto nella struttura ospedaliera, me lo ha portato via».

«Un grande calvario per Domenico che prima di essere ricoverato in Terapia intensiva ha chiamato il pilota Andrea per dare disposizioni per il campo. Le sue ultime parole sono state: “ciao Emanuela, prosegui tu il lavoro per il campo volo, io non torno più a casa”. I suoi amici ed io ci siamo impegnati per portare a termine il suo sogno».

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