Il tram può arrivare fino alla Stanga, pensando a Padova Est

PADOVA. Mille e cento metri aggiuntivi da piazzale della Stazione al parcheggio retrostante la Fiera vicino al cavalcavia. Un’opera da 12,5 milioni compresi, però, due metrotram. Nei cassetti di Aps Holding, società controllata dal Comune, c’è già un progetto esecutivo sulla variante alla linea Guizza-Pontevigodarzere. In occasione dell’inaugurazione della Campionaria, ieri la Camera di commercio, attraverso il presidente Fernando Zilio, è tornata a rilanciare il progetto del tratto stazione-via Rismondo. «C’è un grande bisogno di trasporto di questo tipo» ha detto Zilio «e la Camera di commercio è pronta a impegnarsi economicamente su questo. La decisione spetta ovviamente all’amministrazione, alla quale non ci vogliamo sostituire. Nell’ambito della revisione del ruolo dell’ente camerale, però, siamo disponibili a impegnarci in un progetto che è in grado di creare valore per il territorio».
Il progetto. Il nuovo tracciato tranviario, progettato per mezzi Lohr a quattro carrozze della lunghezza complessiva di 32 metri, è in gran parte rettilineo, interessando principalmente - con senso di marcia opposto - le due corsie centrali di viale della Pace. «Le curvature più significative avvengono in fase di attraversamento (semaforizzato) dei nodi Pace-Tommaseo (rotonda Nord) e Pace-Goldoni, oltreché al perimetro nord del quartiere fieristico, per entrare nello stesso. Quattro le stazioni previste (Stazione, Terminal Busitalia Veneto, Tribunale e Fiera) a presidio di un bacino di potenziali passeggeri che coinvolgerebbe università, palazzo di giustizia e uffici del nuovo complesso in fase di realizzazione vicino al tribunale ma anche quelli della Cittadella della Stanga. «Il tema è come questa città vuole riorganizzare la mobilità» sottolinea l’ex vicesindaco reggente Ivo Rossi che fece realizzare il progetto. «Penso sia stata una vera sciagura perdere i soldi accantonati nel fondo revoche per la linea Sir 3 ma dico anche che se c’è un cambio di rotta è più che positivo. Dobbiamo pensare al bene della città e non alle beghe politiche». Rossi vede di buon occhio anche il ruolo della Camera di commercio che «probabilmente avverte le carenze progettuali dell’amministrazione e vuole stimolarla dicendosi pronta a mettere 8 milioni di tasca sua».
Risorse e volontà. Il progetto è di Aps Holding e, come detto, si tratta di un progetto esecutivo. Vale a dire che se l’amministrazione lo sposasse potrebbe essere subito messo a gara. È evidente, quindi, che il nodo è principalmente politico. Il sindaco ha bocciato la linea Sir 3 per un motivo specifico. «Non siamo per un no alla nuova linea del tram: semplicemente riteniamo che la Padova del presente e del futuro possa essere una città vivibile solo se saprà tutelare il suo patrimonio artistico, storico e naturale» ha più volte detto. Una rivalutazione della variante Stazione-Fiera è, quindi, possibile anche alla luce del Centro congressi. L’assist della Camera di commercio potrebbe anche essere raccolto.
Il futuro. Guardando all’ente guidato da Zilio, invece, va ricordato il bando Padova Soft City. Un concorso internazionale per la realizzazione di un masterplan che punta a caratterizzare l’area tra stazione e Padova Uno come «epicentro del terziario innovativo e tecnologico». È evidente che la mobilità gioca un ruolo decisivo in questa partita. Quanto alle risorse, oltre all’arbitrato sulle azioni della Venezia-Padova che porterà nelle casse dell’ente 11 milioni, l’ente è pronto a dismettere altre due partecipazioni di peso: quella di A4 Holding (ergo Autostrada Brescia-Padova) e quella nella holding della Camere di commercio. Il filo da tessere, in buona sostanza, non manca. Senza contare che nello sviluppo futuro del quadrante San Lazzaro, ovvero dell’adiacente area dietro il Net Center, balla l’ipotesi del nuovo ospedale. L’occasione per il sindaco, quindi, potrebbe anche essere quella di guardare a un’area da lui caldeggiata quale sede del nuovo polo sanitario anche attraverso la previsione di una ulteriore estensione della variante fino a San Lazzaro. Il futuro è ancora tutto da scrivere ma la programmazione urbanistica e, in questa caso trasportistica, va fatta per tempo.
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