Il treno della salute di Medici con l’Africa fa tappa a Padova

PADOVA. È arrivato ieri a Padova il treno della salute del Cuamm, che fino al 22 maggio farà nove tappe in tutta la regione. Nella città del Santo si ferma per tre giorni, fino a domenica, e sarà possibile salire e usufruire di diversi servizi: a bordo, due vagoni sono destinati a laboratori didattici per bambini e altri cinque sono allestiti come ambulatori. Un modo per offrire assistenza ai cittadini, in particolar modo ai più fragili, ma anche per far conoscere i medici del Cuamm e il loro operato in Africa.
l’impegno «In molta parte del mondo, e soprattutto in Africa», spiega il dottor Giovanni Putoto, responsabile della programmazione del Cuamm, «per le persone è molto difficile accedere ai servizi sanitari di base, e questo in larga parte perché non esistono mezzi per spostarsi. Il treno è un mezzo di trasporto straordinario, che mette in collegamento le persone. In Africa, grazie a questa iniziativa, abbiamo concentrato l’attenzione sul tema dei trasporti. Qui in Veneto, invece, stiamo avvicinando le persone più in difficoltà, e al contempo facciamo conoscere il nostro lavoro.
il servizio “a bordo” Durante le precedenti edizioni, in media, sono state accolte circa 900 persone, per lo più sopra i quarant’anni e disoccupati di origine straniera. Diversi casi sono stati segnalati all’Usl, e i più urgenti inviati al pronto soccorso. Tra le prestazioni disponibili a bordo, lo screening di peso, altezza e indice di massa corporea; controllo della pressione, del colesterolo e della glicemia; elettrocardiogrammi; valutazione dello stile di vita; consulenze nutrizionali; interventi di primo livello per il trattamento del tabagismo. Il tutto accompagnato da consigli utili per migliorare il proprio stato di salute. Per i bambini della scuola primaria (sul treno ne saliranno oltre cinquecento lungo l’itinerario) ci sono laboratori didattici sulla corretta alimentazione e sull’importanza dell’attività motoria. Un focus è dedicato a Medici con l’Africa Cuamm e all’impegno sul campo, con un maxischermo che racconta i progetti in Sierra Leone. —
Silvia Quaranta
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