Il Venda "tempio" della scena indie: folla per Giorgio Poi e Gazzelle

Un anfiteatro naturale che è diventato spazio per concerti con le migliori band emergenti italiane. Successo tra Pasquetta e il concerto della Liberazione

GALZIGNANO TERME. La scena indie passa anche per i Colli Euganei. Merito dell’Anfiteatro del Venda, luogo magico immerso nei vigneti dell’azienda agricola Ca’ Lustra-Zanovello e ai margini dei boschi del Venda. Un teatro naturale, che in questi giorni di festa ha raccolto centinaia di appassionati e accontentato anche chi, solitamente, la musica indie deve andarla ad incontrare macinando chilometri o richiudendosi in qualche club. Dopo Steve Gunn a Pasquetta e gli attesissimi Ex-Otago (la loro “Cinghiali incazzati” non poteva avere teatro e location migliore!) lunedì pomeriggio, ieri il gran finale con il concerto della Liberazione che ha visto sul palco YachtClub, Giorgio Poi e Gazzelle.

L’apertura con il gruppo francese è stata elettrizzante: trainati dalla voce femminile di Yurie Hu, gli YachtClub hanno scaraventato i presenti in un caos sonoro perfetto, fatto di vocine innocenti, suoni meccanici ossessivi, elettronica mista a chitarre e batterie, ma anche radio transistor e mini-autoparlanti. Si veda il video del loro singolo “Tchitty Tchatty Saloon”, facilmente reperibile su Youtube, per comprendere il grado di surreale sperimentazione assaggiata sul Venda grazie al gruppo francese.

Giorgio Poi, novarese ma romano d’adozione, era forse l’ospite su cui c’era più curiosità, complice un singolo – “Niente di strano”, con video imperdibile che vede protagonista Luca Marinelli, lo Zingaro de “Lo chiamavano Jeeg Robot” – che sta andando fortissimo anche nelle principali radio e tv. Sciarpa e impermeabile che arriva quasi alle ginocchia fino all’inizio del concerto, maglione alla Calcutta e stile estremamente composto e fin troppo umile poi sul palco, Giorgio Poi sa come mischiare melodie fluttuanti e dirompenti sfruttando anche una voce certamente non comune e una capacità di scrivere testi molto originale. Oltre ai brani del suo disco “Fa Niente”, in scaletta sono passate anche due cover, “Aurora” de I Cani e “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè. Il pubblico si scalda soprattutto con il singolo, ma alla fine c’è la coda per comprare una sua maglietta: Giorgio Poi ha le carte per diventare un nome del panorama indie italiano.

Giorgio Poi
Giorgio Poi

Chi invece non ha avuto bisogno di presentazioni è stato Gazzelle (che nel soundcheck ironizza utilizzando un brano dei Pop X per scaldare la voce e provoca più volte citando I Cani, attirandosi gli applausi di chi mastica bene l’indie italiano): il pubblico conosce già a memoria tutti i brani di “Superbattito”, l’album uscito appena due mesi fa. Gazzelle sa tenere il palco come un veterano pur essendo di poche parole. Poche interviste, poche uscite, poche parole sul successo. Un po’ come la frase scelta per presentarsi: «Gazzelle è di Roma. Occhiali da sole, occhiaie da solo. Zenzero e zucchero filato. Amori squarciati a metà, con la felpa sporca della sera prima. Sexy pop». E gli amori squarciati a metà sono proprio quelli che mandano in escandescenza il pubblico, che si alza e si accalca sotto il palco per cantare frasi come «Non mi ricordi più il mare / Se penso a te ora vedo un centro commerciale» o «Greta non innamorarti mai», «Voglio buttarmi giù dall'elicottero / Che vola zero rosa fenicottero» o ancora «E fare la lotta è una cosa bellissima / e fa la spesa è una cosa bruttissima / A colazione mangio rimorsi / e frutta di stagione / e di stagione, stagione / mangio rimorsi a colazione».

Gazzelle in concerto all'anfiteatro del Venda

Difficilmente chi ha messo piede in Anfiteatro rinuncerà ai numerosi appuntamenti in programma da qui ad agosto (e in continuo aggiornamento), che più che all’indie italiana guardano in realtà alla sperimentazione e alla scena internazionale.

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