Il Veneto sfida Google: Volunia, l’attesa infinita è terminata

Massimo Marchiori, il "papà" padovano dell’algoritmo che ha dato i natali al più cliccato motore di ricerca, pronto a lanciare sul web un nuovo e rivoluzionario concorrente

PADOVA. Volunia è pronto ad alzare il sipario. E' stato sufficiente un annuncio ufficiale on line, pubblicato ieri su Facebook, per mandare in visibilio il popolo del web, che non vede l'ora di testare il nuovo motore di ricerca targato Massimo Marchiori, il ricercatore padovano, professore dell'Università di Padova, che prima ha inventato l'algoritmo alla base di Google e che ora è pronto a mandarlo in soffitta grazie al neonato Volunia.

Attorno al lancio del nuovo motore di ricerca regnano un riserbo e un mistero degni di una rock star. Nessuno sa come cambieranno le ricerche sul web grazie a Volunia. Nessuno tra gli aspiranti power users sa ancora se e quando sarà contattato. E Massimo Marchiori ci mette del suo per accrescere il clima di attesa: «Se Google usa la clava, ecco, noi opereremo con il fioretto. Emergeremo grazie alla differenza del nostro motore. Ecco perché Volunia sarà davvero utile alla gente».

Sono le poche parole che il professore dell'Università di Padova utilizza per descrivere il “suo” nuovo motore di ricerca. Il pacchetto promozionale di Volunia è stato confezionato a regola d'arte e rigorosamente on line: all'indirizzo launch.volunia.com i giorni continuano a scorrere, mentre mesi e anno sono immobilizzati al dicembre 2011. Volunia farà il suo ingresso nella scena web entro sette giorni.

Ieri, dopo oltre tre settimane di silenzio, gli organizzatori di Volunia hanno fatto capolino nella bacheca della pagina Facebook dedicata alle migliaia di persone che attendono il varo ufficiale del motore di ricerca e che sperano di essere selezionate tra i fortunati che per primi potranno testarlo: «Stiamo preparando l'infrastruttura per l'apertura della fase di test, seguiteci per gli annunci successivi». Seguono una pioggia di commenti di chi spera di ricevere dallo staff di Volunia la password da inserire insieme alla mail con cui ci si è iscritti al “reclutamento candidati al test”.

La pagina web di www.volunia.com è già pronta ad accogliere la serie alfanumerica che sarà la chiave d'accesso al nuovo modo di fare ricerca on line. I power users (così vengono chiamati coloro che saranno chiamati a provare Volunia) potrebbero trovare l'agognata password sotto l'albero di Natale. C'è infatti chi è pronto a scommettere che la data di lancio sia fissata a domani, sulla carta un giorno perfetto, con tanto di rete meno intasata del solito e attenzione altissima. Ma sono solo ipotesi, lo staff di Volunia non lascia sfuggire nemmeno un'indiscrezione. Si sa solo come procederanno i test: il numero dei power users aumenterà di giorno in giorno. Mentre gli internauti si divertiranno a sperimentare un nuovo modo di fare ricerca in rete, il team di Marchiori valuterà se tutto funziona alla perfezione. E dopo la fase di test  Volunia sarà pronto a invadere il web, divenendo il diretto concorrente di Google.

Si prospetta all'orizzonte una lotta tra fratellastri, dato che l'algoritmo alla base di Google è stato inventato nel 1996 dallo stesso Marchiori, pronto a irrompere sulla scena con il nuovo nato. Il progetto è tutto made in Italy e la mente tutta padovana: Volunia è uno start-up privato di ex studenti della facoltà di Scienze del Bo, mentre il socio finanziatore è Mariano Pireddu, un pioniere di internet, che ha investito due milioni di euro nel progetto. Computer e server, invece, arrivano direttamente da Reggio Emilia.

Marchiori assicura che Volunia sia pronto a cambiare le regole del gioco della ricerca on line. Il popolo del web è pronto a lasciarsi stupire, mentre il gigante Google trema di fronte al frutto dell'ingegno «made in Padova». La differenza fra Volunia e gli altri motori di ricerca viene annunciata come abissale. Non resta che aspettare queste poche ore che ci separano dal lancio. Un’attesa dovuta non solo e non tanto a suspance promozionale, ma anche alla necessità di raggiungere un numero di contatti in tutto il mondo tale da rendere il muovo motore veramente globale e non soltanto italiano o europeo. Per ora un marchio geografico c’è: ed è quello veneto. «Made in Marchiori. Padova».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova