Il Verdi raddoppia con il teatro Maddalene

Stagione sperimentale gestita dallo Stabile in uno spazio nuovo: è l’idea dell’assessore Andrea Colasio
CARRAI - TEATRO MADDALENE
CARRAI - TEATRO MADDALENE
Il teatro Verdi raddoppia e cerca un “respiro” nazionale. Da una parte la stagione di prosa classica nella tradizionale sede in centro in piazzetta Lucia Valentini Terrani, e dall’altra quella sperimentale in una nuova sede, che potrebbe essere la sala delle Maddalene di via San Giovanni di Verdara, recentemente restaurata dopo i danneggiamenti subiti dal sisma del maggio 2012.


L’assessore alla cultura Andrea Colasio nelle ultime settimane ha incontrato molti dei protagonisti delle grandi e piccole compagnie teatrali padovane per trovare un accordo e cercare una nuova sede da accostare ufficialmente al Verdi. «Vogliamo dare alla realtà già importante del Verdi un valore nazionale – ha commentato Colasio – E quindi l’idea di aumentare gli spazi e le performance vanno in quella direzione. Sulla sede non abbiamo ancora deciso ufficialmente, ma siamo sempre in contatto con tutti i
players
e sceglieremo insieme».


Il teatro delle Maddalene sembrerebbe la prima scelta, ma non sono da escludere l’auditorium del San Gaetano di via Altinate (in cui mancano però quinte e camerini) e il teatro delle Grazie in via Configliachi.


Le Maddalene era stato dichiarato inagibile dopo le scosse di terremoto di cinque anni fa e da poco sono stati conclusi i lavori di ristrutturazione. Fino al 2012 era stato gestito da “Tam teatro musica”. Dopo i lavori la capienza è aumentata (da 99 a 150 posti), è stata sostituita la pavimentazione, sono stati aggiunti due camerini e un deposito per il materiale di scena, adeguato l’impianto elettrico e quello antincendio. In più ora, c’è una nuova tribuna e un nuovo palcoscenico.


Anche il Verdi però subirà presto un restyling. L’amministrazione comunale ha appena stanziato 150 mila euro per i nuovi intonaci esterni della facciata, la pulizia, il consolidamento e la protezione degli elementi lapidei e delle statue, e la riemersione della muratura naturale.


Luca Preziusi


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova