Ilaria Capua è al lavoro alla Torre della Ricerca

Eletta deputato, in aspettativa allo Zooprofilattico, ogni lunedì e venerdì la virologa è ospite della Fondazione Penta: collabora a una ricerca europea
SALMASO - INAUGURAZIONE TORRE DELLA RICERCA - ILARIA CAPUA
SALMASO - INAUGURAZIONE TORRE DELLA RICERCA - ILARIA CAPUA

PADOVA. Due anni di tira e molla, di passi avanti, cui hanno sempre fatto seguito clamorose battute d’arresto. Da una parte la Regione, che voleva a tutti i costi il trasferimento della virologa Ilaria Capua nei laboratori della Torre della Ricerca, dall’altra il “no” senza appello del suo datore di lavoro, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Dopo mesi di silenzio però, il costante andirivieni della ricercatrice nei corridoi della struttura che sorge nel cuore della zona industriale, non è passato di certo inosservato. Ilaria Capua da qualche settimana ha un ufficio all’interno dell’Istituto.

E’ ospite della Fondazione Penta, che si occupa di ricerca nell’ambito dell’Hiv pediatrico e più in generale di infezioni dei bambini. E Penta è tra gli enti che sono entrati a far parte del team della Torre della Ricerca. Capua, eletta parlamentare nelle fila della lista di Mario Monti e attuale vicepresidente della Commissione cultura a Montecitorio, ogni lunedì e venerdì prende posto nel suo ufficio, all’interno dell’Istituto. La virologa - una volta eletta in Parlamento - è entrata in aspettativa dal suo impiego allo Zooprofilattico, dove dirige un team di ricerca costituito da una settantina di giovani studiosi. Ora, forte di una collaborazione con la Fondazione Penta nell’ambito di un progetto europeo sulle infezioni respiratorie dei bambini, ha fatto il suo ingresso ufficiale nella Torre della Speranza. Una situazione temporanea, che però è stata vista da molti come una vittoria della ricerca sulla politica, che per due anni non è stata in grado di trovare nessuna soluzione, di portare a casa nessun risultato utile.

«Ilaria Capua è uscita dalla porta e rientrata dalla finestra», il leit motiv che si sussurra da giorni nel “pianeta ricerca” made in Padova. La Città della Speranza non commenta la situazione, per certi versi paradossale, che si è venuta a creare. Il presidente della Regione Luca Zaia aveva fatto di tutto per ottenere il trasferimento di Capua, arrivando a stanziare tre milioni di euro per portare a termine l’operazione. Un’unica frase, pronunciata a denti stretti, per sottolineare che si tratta di una collaborazione tra fondazione Penta e la virologa. Nessun laboratorio di Ilaria Capua è stato trasferito, nessun ricercatore del suo staff. Ma è pur sempre un inizio, un segnale forte e chiaro: il circuito della ricerca internazionale è stato in grado di abbattere i meccanismi contorti che a volte contraddistinguono i rapporti tra istituzioni pubbliche. «Da tempo è in atto una collaborazione tra Penta e Ilaria Capua», spiega Carlo Giaquinto, presidente della fondazione e medico della Clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliera, «la ricercatrice collabora con noi nell’ambito di un progetto europeo, della durata totale di circa cinque anni, relativo alle infezioni respiratorie dei bambini». Ecco che Capua, orfana della sua postazione allo Zooprofilattico perché entrata in aspettativa, ha trovato ospitalità nel piano della Torre riservato alla Fondazione Penta. Ora resta tutto da vedere quanto durerà la permanenza di Ilaria Capua nell’Istituto. È certo però che si tratta di un primo passo, forse la chiave di volta necessaria a risolvere una volta per tutte un rompicapo istituzionale lungo due anni.

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