In 200 metri quattro parrucchieri: boom cinese in via Aspetti

PADOVA. Uno, due, tre … e quattro. Mai vista un boom simile nel settore dell’artigianato dei servizi. All’Arcella, nel primo tratto di via Tiziano Aspetti, tra poco più di un mese, ci saranno ben quattro parrucchieri cinesi nell’arco di duecento metri. Praticamente quattro saloni di bellezza, sia per lei che per lui, uno a fianco all’altro. Anzi intervallati da un altro barbiere, gestito da decenni da un parrucchiere padovano. Questo perché una nota agenzia immobiliare, che lavora anche per gli imprenditori dagli occhi a mandorla, proprio ieri ha comunicato che gli spazi vuoti all’incrocio con via Tiziano Minio, dove prima c’era la bigiotteria che si chiamava Baghera, saranno occupati da un nuovo negozio di coiffeur, sia per uomini che per donne.
Il nuovo artigiano ha già scelto il nome per la sua nuova attività. Si chiamerà “Salone Famoso”. In effetti è stato selezionato un nome così perché il quarto parrucchiere di via Aspetti non è un barbiere cinese qualsiasi. E’ lo stesso orientale che, sino a poco tempo fa, ha gestito un altro negozio simile in via Forcellini 53, che prima si chiamava “Da Moreno”. Un parrucchiere che era già abbastanza noto nella zona sud est della città, al quale si rivolgevano anche tantissimi residenti italiani. Il quarto negozio di parrucchiere avrà, almeno per il momento, cinque postazioni. Alle dipendenze del titolare dagli occhi a mandorla non ci saranno soltanto lavoratori e lavoratrici cinesi, ma anche italiani. Tutti, come ha già fatto sapere il nuovo titolare, saranno retribuiti regolarmente ogni mese in base al contratto nazionale della categoria. Come succede anche in tutti gli altri saloni di bellezza gestiti dagli asiatici, i prezzi per il taglio dei capelli e di tutti gli altri servizi in offerta saranno molto bassi. Ossia dieci euro o ancora meno per i capelli maschili e tanti altri prezzi, sempre medio-bassi, per lo shampoo, le meches, il colore e le cure estetiche.
In via Tiziano Aspetti due delle altre due attività limitrofe sono gestite dal cinese Paolo, lo stesso che, appena due mesi fa ha acquisito l’ex negozio italiano che si chiamava Zoe, mentre la terza è l’ultima nata che è stata chiamata “Hair Gold Fashion”. «Il mercato è libero, certo che il problema è che ormai stiamo registrando una concorrenza che non si può giustificare con prezzi così bassi» sottolinea Nicoletta Luise, presidente di Unione sanità e benessere di Cna Padova «Che prodotti usano per avere delle tariffe così basse? Chi si serve di questi negozi è consapevole delle norme igienico sanitarie, dei prodotti che usano? Abbiamo anche degli associati orientali e ce ne sono che lavorano molto bene. Ma il dubbio per molti altri noi lo poniamo. In una piega a 15 euro, si guadagna un euro. Come fa un negozio a rimanere aperto?».
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