In 200 rispondono all'appello del ristorante per aiutare i dipendenti: viveri da tutto il Padovano

DUE CARRARE. Più di cinque minuti di video che raccontano un anno difficile, tra le preoccupazioni per le spese da pagare, le tasse, lo scarso o nullo aiuto economico che tanti esercenti si aspettavano dallo Stato e le mille incertezze date da questa lunga pandemia.
Così Alessandra Bozza e Silvio Cufone, titolari del risto-pizzeria “Re di Mezzo” di Due Carrare, hanno scelto di aprire il loro cuore sulla pagina Facebook della loro attività e di lanciare un appello che ieri ha visto arrivare oltre 200 persone cariche di borse con generi alimentari.
A spingerli non è stata l’incertezza economica, la mancanza di prospettive ma la preoccupazione per i loro dipendenti, alcuni assunti con contratti part-time o con formule dedicate ai lavoratori “serali”, altri si trovano a percepire una cassa integrazione che copre solo il 30% o 40% dello stipendio con una famiglia da mantenere.
«Sappiamo che alcuni hanno ricevuto lo sfratto, altri hanno inutilmente cercato un lavoro, ma il settore della ristorazione è tutto bloccato, quindi non hanno possibilità di trovare altro, sono pizzaioli, camerieri, cuochi – spiegano i titolari – i nostri dipendenti sono 50, uno staff affiatato, che lavora bene e che non è stato facile mettere insieme. Siamo fortunati, per questo il nostro pensiero, la preoccupazione maggiore, va ogni giorno a loro».
Il video racconta della difficoltà di un locale come il Re di Mezzo, che concentrava il servizio alla sera con la pizzeria, nei fine settimana con la musica dal vivo e ora si ritrova a reinventarsi. «Abbiamo cercato di aprire quando è stato possibile, cambiando anche la programmazione, portando i concerti a pranzo – spiega Alessandra Bozza, co-titolare e compagna di vita di Silvio Cufone– abbiamo provato a fare consegne a domicilio, ma non siamo riusciti a mantenere, il nostro è un locale serale. Ora siamo chiusi».
A fronte del mancato guadagno dell’attività manca anche la possibilità di riuscire ad anticipare gli assegni familiari, all’incertezza sulla possibile riapertura si aggiunge lo sconforto. «Supereremo questo periodo, ma ci dispiace per i nostri dipendenti che lavorano con noi da 10 anni. Per questo ho pensato di dare una mano ai nostri ragazzi – spiega la titolare Alessandra – abbiamo deciso di lanciare questo appello e di aprire le porte del locale, ieri dalle 17. 30 alle 19, per raccogliere generi alimentari. Abbiamo chiesto a chi ha la fortuna di avere uno stipendio di dare qualcosa e devo dire che la risposta è stata forte. Le oltre 200 persone passate ci hanno dimostrato che la generosità esiste».
Dopo 18 ore che il video era stato postato su Facebook ha raggiunto oltre 18 mila visualizzazioni, che durante la giornata di ieri si sono trasformate in tante telefonate, di chi chiedeva che generi alimentari servissero, come e dove poteva portarli.

«Mi sono sentita viva dopo tanto tempo, sono davvero felice, tutto questo interesse significa che c’è ancora voglia di aiutare gli altri. Ora più che mai è importante credere che l’unione fa la forza – confessano i titolari del Re di Mezzo –. È stato donato più di quello che ci aspettavamo, stiamo già dividendo la spesa tra i nostri ragazzi che sono venuti a darci una mano. Tutto quello che resta verrà dato alla Croce Rossa e la Caritas per aiutare altre famiglie in difficoltà. Credo che riproporremo questa iniziativa presto, apriamo volentieri le porte del nostro locale per aiutare chi ha bisogno». —
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