In calo alla Scuola Galileiana gli aspiranti studenti eccellenti

BASCHIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PREMIAZIONI GALILEIANI AL BO.
BASCHIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PREMIAZIONI GALILEIANI AL BO.

Scendono le richieste per la Scuola Galileiana dell’Università di Padova, il percorso di eccellenza che da quattordici anni è il fiore all’occhiello dell’ateneo. Lo scorso anno, a concorrere per trenta posti, erano 468: il numero più alto dopo la Normale di Pisa. Quest’anno il direttore della Scuola, il professor Michele Cortelazzo, evidenzia un calo del 20%. Ed è una novità assoluta: la prima volta da quando, nel 2004, è nata la Galileiana.

richiesta in calo

«Il dato» spiega Cortelazzo, intervenuto ieri in Aula Magna del Bo per la cerimonia di consegna dei diplomi ai 27 laureati di quest’anno, «non è allarmante, quanto meno per il fatto che rimane soddisfacente il rapporto tra candidati presentatisi al concorso e numero di posti disponibili: nella Classe di Scienze Naturali quasi 14 presenti all’esame per ogni posto disponibile; 7 per Scienze Morali; 4 per Scienze Sociali. Ma si tratta di un segnale da esaminare con attenzione e da interpretare, nella logica di un rigoroso processo di monitoraggio della qualità di un’istituzione universitaria».

verso l’estero

Il professor Cortelazzo, ieri, ha segnalato anche un altro dato: tre studenti, dopo la laurea, hanno abbandonato l’università di Padova. Due hanno deciso di proseguire la loro formazione all’estero, mentre il terzo si è orientato verso un corso di laurea magistrale molto specialistico. Una novità, spiega il direttore, «solo apparentemente negativa: aver prima selezionato, e poi formato studenti interessati a filoni di studio innovativi, o proiettati verso corsi di studio esteri è motivo di vanto».

dall’estero

Un solo rammarico: non poter colmare i vuoti dando l’opportunità di entrare a nuovi studenti. Ma una modifica allo statuto potrebbe arrivare già l’anno prossimo. Tra gli altri dati, Cortelazzo sottolinea in fine un aumento degli studenti da fuori regione (ormai i due terzi degli iscritti), tra cui tre stranieri, e l’interesse crescente per gli scambi proposti, in particolare con atenei esteri e con la Normale di Pisa.

Silvia Quaranta

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