In Consiglio regionale facce nuove e dodici donne

In attesa dei dati finali (impasse in due sezioni del Lido di Venezia e di San Martino di Lupari) ecco l'assegnazione dei seggi ufficiosa. In arrivo numerosi ricorsi

VENEZIA. A guardarlo così, c’è da restare davvero disorientati. La tornata elettorale ci consegna un Consiglio regionale largamente rinnovato, dove le facce note sono soltanto quattordici. Per il resto spazio, nell’emiciclo di Palazzo Ferro Fini, ai volti nuovi.

E stavolta la rappresentanza femminile (dodici elette) non passerà inosservata, come nella prececente legislatura, quando le donne, dopo il passaggio al Senato di Laura Puppato, risultavano appena quattro.

Attenzione, però: l’album fotografico, che vedete in questa pagina, potrebbe cambiare, e pure in maniera significativa, visto che ieri sera non è stato possibile assegnare i seggi in via definitiva. All’origine dell’incertezza, oltre a una legge elettorale regionale che in sede di prima applicazione ha dimostrato tutta la sua farraginosità (e si preannunciano numerosi ricorsi), uno scrutinio che non è stato completato.

I dati si fermano infatti a 4.740 sezioni su 4.742, visto l’impasse registrata in un seggio di San Martino di Lupari (comune di residenza di Maurizio Conte della Lista Tosi e di Marino Zorzato di Ncd-Udc-Ap), che al momento non risultano rieletti, e in un altro del Lido di Venezia.

A dipanare la matassa provvederà, in entrambi i casi, la Corte d’Appello. Ma questa lacuna ha impedito di abbinare formalmente i seggi agli eletti delle sette province. Questa comunque la ripartizione provvisoria. Coalizione Zaia 29: 13 seggi alla Lista Zaia, 10 alla Lega Nord, 3 a Forza Italia, 2 a Indipendenza Noi Veneto, 1 a Fratelli d’Italia. Sul trentesimo scranno si accomoderà il governatore.

L’opposizione occuperà 21 poltrone. Undici vanno alla coalizione di Alessandra Moretti (otto al Pd, due alla lista Alessandra Moretti Presidente, uno a Veneto Civico), che vedrà come speaker l’ex deputata ed ex europarlamentare. Cinque seggi spettano alla coalizione pilotata da Flavio Tosi, quattro al Movimento Cinque Stelle.

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