In tribunale con la pistola, ma era solo un giocattolo

L'arma finta con cui gioca con il nipote mette nei guai un signore di 55 anni. Accompagnava un invalido in carrozzina: denunciato per procurato allarme

PADOVA. Entra con una pistola in tribunale, accompagnando una persona invalida in carrozzina. Quando gli addetti alla sicurezza dell’Italpol vedono l’arma con il dispositivo a raggi infrarossi, sobbalzano e fanno scattare la procedura di sicurezza con il blocco delle porte dell’ingresso del Palazzo di Giustizia. In un attimo arrivano 4 carabinieri della polizia giudiziaria e l’uomo viene condotto al quarto piano per l’interrogatorio.

Si tratta di una pistola giocattolo con il tappo rosso ricoperto da un nastro adesivo nero che il cinquantacinquenne residente a due passi da piazzale Santa Croce aveva all’interno del borsello. Ha raccontato che è del nipote e l’ultima volta che hanno giocato assieme gli è rimasta nel borsello. È stata posta sotto sequestro.

Tutto è successo alle 12.20 di ieri quando l’uomo è entrato nella bussola spingendo un amico in carrozzina: come tutte le persone in entrata è stato invitato a mettere il borsello sul nastro per il controllo ai raggi X. La pistola si è vista benissimo, anche perché all’interno del borsello non c’erano tanti altri oggetti. Ovviamente gli addetti alla vigilanza non sapevano fosse finta e hanno subito fatto scattare la procedura, bloccando le entrate.

A quel punto si è proceduto ad un controllo più accurato di entrambi e pure della carrozzina. Pare che il disabile dovesse testimoniare in un’udienza ma avevano sbagliato giorno. Del fatto è stato informato il pubblico ministero di turno, Sergio Dini che ora valuterà la posizione del soggetto che per ora è stato denunciato per procurato allarme. Lui è incensurato.

Durante l’interrogatorio di fronte ai carabinieri gli è stato chiesto se avesse avuto qualche progetto particolare, anche solo per spaventare qualcuno, ma lui ha negato. Quindi è emerso c he non aveva mai avuto guai con la giustizia – questo è il primo – quindi è stato rilasciato. L’arma giocattolo è rimasta però in procura. Ora è difeso d’ufficio dall’avvocato Roberto Boev.

L’ultimo episodio simile era accaduto il 28 settembre del 2012 quando un cinquantenne di Gemona del Friuli aveva tentato di entrare in tribunale con due pistole scacciacani che aveva in una valigetta assieme a due proiettili compatibili con le armi sequestrate, un proiettile esploso con l’ogiva riattaccata e una cartuccia calibro 12 di fucile. Era vestito in modo distinto, voleva incontrare il procuratore capo.
 

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