Incidente alla Gabrielli Sblocca una bobina e sbatte la testa a terra

CITTADELLA

Va a sbloccare le bobine d’acciaio, una lamina lo colpisce al volto e lo spinge, scaraventandolo a terra e facendogli battere violentemente il capo. Ora è ricoverato all'ospedale di Cittadella, la prognosi non è chiara, ma se la caverà.

L’ennesimo, grave, incidente sul lavoro si è verificato nel primo pomeriggio di ieri a Cittadella, nello stabilimento della divisione Coils della Gabrielli, in via Bassarena. Un operaio di 43 anni, residente a Scorzè, nel veneziano, era impegnato nelle sue mansioni; ad un certo punto – intorno alle 13.30 - si è avvicinato a delle bobine in acciaio, del peso complessivo di 29 tonnellate, ed ha iniziato a tagliare le reggette. Per cause ancora in corso di accertamento da parte delle autorità competenti, una lamina ha finito con il colpirlo improvvisamente; si trattava di un pezzo in acciaio dello spessore di 15 millimetri. Il colpo è stato violento e ha spinto il lavoratore facendogli perdere l’equilibrio; è quindi caduto all’indietro ed ha battuto con forza il capo a terra. Immediatamente è scattato l’allarme, i primi ad intervenire sono stati i colleghi di lavoro, che hanno richiesto l’intervento dei sanitari del pronto soccorso di Cittadella. Il personale del 118, dopo le prime cure, ha accompagnato la vittima in ospedale: fortunatamente l'uomo non corre pericolo di vita e in queste ore si sta valutando l’entità delle lesioni subite e i tempi di recupero per tornare alla propria attività. Sul posto per i rilievi del caso sono intervenuti i tecnici dello Spisal di Camposampiero che hanno cercato di raccogliere tutti gli elementi necessari, insieme ai carabinieri di Cittadella, per ricostruire la dinamica dell’accaduto e verificare l’adempimento di tutte le prescrizioni di sicurezza. Dell’accaduto, come da prassi, è stata informata anche l’autorità giudiziaria. L'incidente sul lavoro si verifica ad appena 24 ore da un altro incidente drammatico che ha coinvolto un 32enne di Cittadella, precipitato dal tetto dell’azienda del padre, con sede nel trevigiano; un volo di nove metri che poteva costargli la vita. ––

Silvia Bergamin

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