Operaio precipita da un’altezza di 7 metri e muore sul colpo

Incidente sul lavoro il 29 gennaio a Campo San Martino. La vittima è Adriano Rigon, un 65enne italiano che stava lavorando presso la ditta Zago srl

Cade da un’altezza di 7 metri e muore sul colpo. Vittima dell’ennesimo incidente sul lavoro, avvenuto questa volta a Campo San Martino, è Adriano Rigon, 65 anni.

Stava lavorando presso la ditta Zago srl, in via dell’Indipendenza 1, quando per cause in corso d’accertamento è caduto dal tetto da un'altezza di circa 7 metri, perdendo la vita sul colpo.

Sul posto è intervenuto il personale medico del 118 che constatato il decesso, avvenuto per i traumi riportati alla testa. Con loro anche i carabinieri della Stazione di Piazzola sul Brenta e il personale dello Spisal di Camposampiero. L’uomo lavorava per una ditta esterna.

Le reazioni

«In attesa di conoscere meglio la dinamica e le eventuali responsabilità, non possiamo che sottolineare come questo incidente costituisca un tragico richiamo alla necessità di più sicurezza e più controlli. Siamo in attesa di siglare il nuovo protocollo sulla sicurezza con la Regione Veneto ma, come detto più volte, ai documenti devono seguire i fatti». Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.

«La strage dei morti sul lavoro continua, a dimostrazione che le politiche di intervento, anche in Veneto, si dimostrano troppo flebili per arrestare queste tragedie». Lo dice la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani.

«Esprimo tutto il cordoglio, personale e del nostro gruppo consiliare, alla famiglia della vittima – aggiunge –. Nella consapevolezza che solo una radicale inversione di tendenza negli investimenti e nella dotazione di personale addetto alla sicurezza può invertire la rotta. In attesa di comprendere la dinamica di quanto accaduto, è indispensabile collegare in generale questi fatti all'organizzazione del lavoro e al suo progressivo impoverimento. E rimettere prepotentemente al centro del dibattito il tema dei controlli e della prevenzione. Servono oggettivamente misure più incisive. Una richiesta che rinnoviamo innanzitutto al governo regionale».

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