Infermiera e mamma muore a 45 anni per una malattia rarissima
Giada Gallo, mamma di una bimba di 10 anni, era affetta dalla malattia di Castleman. Ha lavorato per molti anni a Schiavonia
ANGUILLARA VENETA. Si è spenta l’altra notte, tra le braccia dei genitori, Giada Gallo. Da qualche settimana si trovava all’hospice di Montagnana, provata dagli effetti di una malattia degenerativa rara che aveva scoperto cinque anni fa.
Aveva 45 anni. Lascia il marito Radames Magagna, originario di Candiana, e una figlia di 10 anni, Caterina. «La nostra Giada era solare» la ricordano con dolcezza e una grande forza d’animo papà Mario e mamma Ivana «Aveva sempre un sorriso per tutti. La testimonianza di quanto fosse amata e ben voluta l’abbiamo subito riscontrata dai moltissimi messaggi d’affetto che abbiamo ricevuto in queste ultime ore. Mancherà a tutti».
Infermiera professionale, Giada era un volto noto dell’ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia, in particolare dei reparti di Otorinolaringoiatria prima, di Radiologia poi. Fino a fine dello scorso anno, nonostante i limiti della malattia degenerativa, quando le cure le davano tregua, è sempre tornata alla sua amata professione.
Cresciuta a Due Carrare, con la famiglia si era trasferita in paese una quindicina di anni fa. Con il marito era poi andata ad abitare a Tribano fino a tre anni fa quando hanno scelto il paese di San Martino di Venezze (Rovigo). In questa maniera poteva essere più vicina ai genitori che sempre l’hanno aiutata, anche nella cura della bambina.
«Cinque anni fa, dopo un lungo peregrinare in tanti ospedali, a Giada» raccontano ancora i genitori «era stata diagnosticata una malattia rara, la malattia di Castleman, patologia ematologica rara, nascosta tra l’altro dalla Sindrome di Poems. Non possiamo che ringraziare il dottor Renato Bressan, ematologo dell’ospedale Dell’Angelo di Mestre che, unico, ha voluto approfondire il quadro clinico di nostra figlia e curarla per anni. A gennaio di quest’anno, poi, Giada ha contratto il Covid e subito dopo è stata colpita da un infarto e un’ischemia».
Dopo una lunga riabilitazione a Conselve, Giada si era comunque ripresa, con la malattia che sembrava avergli dato una pausa che però è durata molto poco. Si è infatti ripresentata più invasiva che mai fino a portarla a Montagnana, dove è stata amorevolmente accompagnata fino all’ultimo respiro.
«Quando se ne va una persona così giovane» dice con tristezza il sindaco Alessandra Buoso, che ha una figlia in classe con la piccola Caterina e che si fa portavoce del cordoglio dell’intera comunità «lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che le è stata sempre vicino fino all’ultimo e ha cercato invano di fare tutto il possibile per lei».
Domani alle 17.30, nella chiesa parrocchiale, c’è la recita di un rosario in memoria di Giada. Il funerale si celebra invece, sempre in paese, lunedì mattina alle 10.
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