Influenza, un’altra morta: a Padova già 14 vittime

PADOVA. Ancora una vittima dell’influenza a Padova. Questa volta si tratta di una donna trentina, morta venerdì in Azienda Ospedaliera, dopo venti giorni di ricovero in seguito alle complicazioni del virus stagionale. La donna di Arco, che avrebbe compiuto 55 anni a ottobre, era andata in pronto soccorso ad Arco il 19 gennaio. In un primo momento è stata trasferita a Rovereto. Gli accertamenti, eseguiti nel reparto di malattie infettive della città trentina, avevano portato a definire un grave quadro clinico contraddistinto da polmonite. I testi di laboratorio sono risultati positivi per il virus H1N1, la cosiddetta “suina”.
Il personale sanitario, viste le condizioni critiche della paziente, ha deciso di trasferire la 55enne nell’ospedale padovano. La donna era già colpita da patologie pregresse. La donna è stata ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliera ed è stata sottoposta ad Ecmo perché presentava una grave insufficienza respiratoria. L’Ecmo è una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta grave, potenzialmente reversibile, ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale.
«L’Azienda Ospedaliera, in quanto hub, si occupa della presa in carico non solo dei casi più gravi residenti nel territorio padovano, ma anche di quelli che arrivano da oltre i confini regionali in caso di necessità. Fortunatamente nell’ultimo periodo sta calando la pressione all’interno dei reparti di rianimazione, infatti ad oggi non abbiamo ricoverati colpiti da influenza collegati ad Ecmo», spiega il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Gianluigi Scannapieco. Anche se si dovrà attendere ancora un po’ per averne la certezza, l’epidemia di influenza stagionale in Veneto sembra aver superato la sua fase di picco.
Nell’ultima settimana monitorata dal Settore “Promozione e sviluppo igiene e sanità pubblica della Regione” (26 gennaio-1 febbraio), sulla base dei dati inviati dalla rete dei medici “sentinella” l’incidenza della malattia è stata di 80,3 malati per diecimila abitanti, in calo di oltre 10 punti rispetto alla rilevazione precedente. Ciò nonostante, anche in questa settimana sono 39 mila 560 i veneti messi a letto dal virus e, purtroppo, la conta dei decessi è salita da 23 a 28. A Padova, al primo di febbraio, sono stati registrati 13 decessi. Il dato sale a 14 se si considera anche la morte della donna trentina avvenuta nella giornata di venerdì. Dall’inizio della sorveglianza sono stati segnalati 153 casi di forme complicate, con un’età media di 57 anni e numero pari tra uomini e donne. L’82% presentava patologie pregresse.
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