Infrastrutture, Padova è prima in Italia per la logistica

È quanto emerge dallo studio di Uniontrasporti, presentato in Camera di commercio: attraverso 170 indicatori di performance territoriali (chiamati “Kpi”) il report fa il punto della capacità infrastrutturale di tutto il territorio italiano.

Guardando quindi alla disponibilità di strade, ferrovie, porti e aeroporti, Padova è sesta in Italia e terza in Veneto dopo Venezia e Verona, con il Veneto che ottiene la migliore performance a livello nazionale, con un più 30% di capacità rispetto al resto del Paese.

Se si guarda invece alle capacità digitali (e cioè alla propensione all’utilizzo di nuove tecnologie, anche in termini di infrastrutture e servizi), Padova è 17esima in Italia e seconda in Veneto.

La logistica collaborativa

«Condividere informazioni e dati tramite piattaforme digitali e sistemi di gestione integrata così da prendere decisioni più rapide, coordinate ed efficaci; ottimizzare, condividendole all’occorrenza, le risorse o il loro utilizzo: magazzini, hub di distribuzione, mezzi di trasporto e personale, contenendo quindi i costi e aumentando la produttività con un migliore e più efficiente utilizzo delle infrastrutture».

È la definizione di logistica collaborativa inserita nel report di Uniontrasporti e che è stata discussa in Camera di commercio.

Una collaborazione di sistema che potrebbe fruttare al territorio un controvalore economico di 6-7 miliardi a livello nazionale, buona parte dei quali in Veneto. Oltre ovviamente ai benefici ambientali (fino a un 15% in meno di mezzi circolanti nelle aree urbane) e in termini di occupazione (20-30 mila nuovi posti di lavoro). «La parola d’ordine della logistica collaborativa è coopetizione: un mix di cooperazione e competizione – ha spiegato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti – Facile a dirsi, meno a concretizzarsi senza un dialogo e un confronto trasparente tra le imprese che il sistema camerale italiano intende promuovere».

E la tappa padovana è la seconda di un roadshow nazionale che si svilupperà nelle prossime settimane.

Posizionamento internazionale

«La recente risposta raccolta dall’indagine di mercato per individuare un partner per lo sviluppo del terminal intermodale di Padova, con 12 proposte da parte di player internazionali, conferma il posizionamento di Interporto, considerato come uno degli attori con più forte capacità di innovazione su frontiere che vanno dalla digitalizzazione alla sostenibilità», è il commento del presidente della Camera di commercio Antonio Santocono, che per la struttura della zona industriale sponsorizza un futuro di respiro internazionale e ad alto tasso di innovazione.

Certo non è tutto oro quello che luccica, con Santocono che riporta tutti alla realtà infrastrutturale: «I dati fotografano un quadro nel complesso positivo sia per il Veneto che per Padova, ma non possiamo dimenticare i nodi ancora irrisolti, fra tutti, nel nostro territorio, il tema dell’alta velocità ferroviaria rispetto alla quale chiediamo tempi certi», ha sottolineato.

Proprio poche settimane fa su questo giornale la vicepresidente del Veneto Elisa De Berti aveva traguardato un orizzonte di 10 anni prima di vedere realizzata l’alta velocità a Padova, considerando che va risolto il nodo di Vicenza e poi l’approdo in città con la sostituzione del cavalcavia Borgomagno e la realizzazione della nuova stazione.

Ma anche dal punto di vista viario tra le urgenze mai realizzate ci sono l’Arco di Giano (per il quale il sindaco Giordani è alla ricerca di 64 milioni), il grande raccordo anulare, la viabilità a nord e il raddoppio della 308 verso Castelfranco Veneto.