Insulti razzisti agli avversari di colore durante la partita, Daspo da 5 anni a due calciatori
Il provvedimento del questore di Padova Marco Odorisio dopo i fatti durante Real Padova-San Giorgio in Bosco lo scorso 18 gennaio, nel campionato provinciale Juniores. I due calciatori non potranno più partecipare a manifestazioni sportive né come atleti, né come spettatori
![Il questore di Padova Marco Odorisio](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1gylu6ucdfnpstow0uh/1/copia-di-copy-of-image_null.webp?f=16%3A9&w=840)
Un Daspo per 5 anni è stato notificato a due giocatori del San Giorgio in Bosco per le offese di discriminazione razziale pronunciate contro tre avversari durante la partita di calcio Real Padova-San Giorgio in Bosco lo scorso 18 gennaio, nel campionato provinciale Juniores. Non potranno più essere quindi presenti a nessuna manifestazione sportiva sia come spettatori che come atleti.
Il provvedimento è stato disposto dal questore di Padova Marco Odorisio.
I due atleti hanno, a più riprese, discriminato per il colore della pelle tre avversari con frasi del tipo: "non dovresti neanche essere qua, scimmia, negro", mimando il gesto del primate nonché "sei uno scherzo della natura, scimmia" e "negro, scimmia". Inoltre uno dei due calciatori ha poi scritto sul sito "tuttocampo.it": "Al Real Padova giocano più scimmie che persone in campo, sembrava di stare nella giungla".
Uno dei destinatari degli insulti ha chiesto di essere sostituito, lasciando in lacrime il campo.
Dopo gli accertamenti della Digos con la collaborazione sia dei calciatori presi di mira che dello staff del Real Padova, due atleti sono stati denunciati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, ed uno dei due è stato anche indagato per diffamazione a mezzo stampa.
«Occorre - ha detto il questore - una riflessione da parte di tutti su quanto accaduto. Si tratta del terzo episodio verificatosi in poco più di un anno, in campi e contesti di gioco caratterizzati da giovanissimi sportivi, il cui agire dovrebbe essere ispirato unicamente allo spirito della sana rivalità e competizione, nel rispetto delle regole e soprattutto del prossimo, anche se avversario nella gara. Umanamente l'auspicio è che questi ragazzi si rendano conto della gravità delle loro condotte, acquisendo quella fondamentale consapevolezza del disvalore sociale del loro agire, affinchè non abbiano a ripeterlo, e che, quantomeno, maturino un senso di ravvedimento per il proprio errore che li determini almeno a scusarsi con le vittime».
Il questore, con separata nota, segnalerà quanto accertato alle autorità sportive federali della Figc, per l'adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza. Già lo scorso 29 settembre l'assistente dell'arbitro era stato oggetto di offese razziste durante l'incontro Nuovo Monselice - Torre valevole per il campionato di Promozione - girone C. Anche in questo caso due tifosi erano stati denunciati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed è stato notificato loro un Daspo per 5 anni carico.
E poco più di un anno fa, è stato denunciato il padre di un giocatore che, durante la partita di basket Under 17 tra il Camin ed il Cittadella Brenta Gunners aveva minacciato l'arbitro, una 17enne, proferendo nei suoi confronti frasi omofobe, tra le quali "devi fare la fine di quella di Vigonovo", alludendo al femminicidio di Giulia Cecchettin. Anche in quella circostanza all'uomo è stato notificato un Daspo per la durata di 5 anni.
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