Interporto di Padova, ora le gru si pilotano con il joystick
La rivoluzione nel centro intermodale in zona industriale: sarà la prima struttura ad automatizzare le operazioni. Il direttore Tosetto: «Non è un modo per ridurre il personale, ma per condizioni di lavoro più confortevoli e meno gravose»

L’Interporto di Padova diventa il primo in Italia a movimentare container con l’automazione delle gru elettriche.
Una modalità innovativa, introdotta già in via sperimentale in queste settimane con gli ultimi test per collaudare il sistema, svolti nel fine settimana e risultati tutti positivi: «È importante capire quali sono gli obiettivi di questo progetto, che ci fa essere l’interporto tecnologicamente più avanzato d’Italia ed uno dei più automatizzati d’Europa – spiega il direttore generale di Interporto Roberto Tosetto – E prima di tutto va evidenziato come non sia un modo per ridurre il personale, ma anzi, tra i suoi vantaggi, ha quello di offrire condizioni di lavoro più confortevoli e meno gravose ai gruisti».
Dopo i test dello scorso weekend per la parte treno-piazzale di deposito e il completamento di tutti gli interventi infrastrutturali e di software necessari, avvenuti nei mesi scorsi, ora inizia una seconda fase che riguarderà la movimentazione dei carichi dei camion.
Tutto dovrebbe essere operativo entro 3 mesi.
Il nuovo sistema prevede remotizzazione e automazione della gru. La prima è la manovra della gru, in tutte le sue operazioni, non più però dalla consueta cabina sospesa ad una ventina di metri, ma da una sala controllo realizzata nella palazzina uffici del terminal. Con la sola remotizzazione, le operazioni sono ancora svolte tutte dal gruista, che avrà davanti a sé gli stessi comandi presenti nella cabina della gru e seguirà le fasi su sei schermi in un ambiente più comodo e meno a rischio.
Con l’automazione, invece, sarà la gru stessa a compiere in autonomia tutti i movimenti necessari, grazie alle istruzioni ricevute dal software sviluppato da Interporto per gestire questi processi. Le istruzioni possono essere inserite dai gruisti o gestite direttamente dal software e dall’intelligenza artificiale.
L’automazione riguarda per ora solo il fascio sud del terminal, quindi quattro binari da 750 metri. Le gru invece sono state dotate di sensori e telecamere supplementari per poter correttamente operare senza la presenza umana a bordo. I test proseguiranno nelle prossime settimane, per essere operativi prima dell’estate: «L’obiettivo è aumentare la produttività del terminal – chiude Tosetto – perché con l’automazione, ad esempio, possiamo dire al sistema di utilizzare la notte per mettere i contenitori nella posizione migliore per la loro destinazione futura. Quando saremo a regime potremo caricare e scaricare il doppio dei treni che serviamo oggi».
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