Investito e non soccorso, indagato il passeggero

Brugine, la tragedia lo scorso 28 ottobre in cui è morto Loris Zago. Rischiano il processo l’automobilista e pure chi si trovava con lei: era sceso a controllare dopo l’urto

Carlo Bellotto
Loris Zago, morto dopo essere stato investito e lasciato nel fossato
Loris Zago, morto dopo essere stato investito e lasciato nel fossato

Chiusa l’indagine per la morte di Loris Zago, ex rappresentante 67enne di Brugine morto in seguito a un incidente stradale: era stato investito da un’auto pirata il 28 ottobre scorso a due passi da casa e lasciato agonizzante una notte intera nel fossato.

Il pubblico ministero Sergio Dini si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per omicidio stradale e omissione di soccorso per la donna al volante della Panda che l’ha travolto e caricato sul cofano, che ci vede da un solo occhio ma che era in possesso della patente.

Indagato per l’omissione anche il passeggero della Panda che non ha fatto nulla per soccorrere il pedone. L’automobile era stata individuata grazie ad una telecamera di sicurezza di una casa vicina al luogo dell’incidente.

L’autopsia ha fatto emergere che le ferite causate dall’incidente stradale alla vittima erano talmente gravi che, anche se fosse stato soccorso tempestivamente e non il giorno dopo, sarebbe morto ugualmente.

La consulenza cinematica ha stabilito che l’automobilista viaggiava a velocità ridotta, seppur di poco oltre il limite. Il giorno successivo aveva fatto cambiare il cristallo anteriore che risultava sfondato dopo il violento urto con il corpo di Zago carambolato sul cofano e poi finito sul fossato.

La disattenzione fatale del pedone è stata quella di camminare nel ciglio della strada con le auto che sopraggiungevano alle sue spalle e non nel lato opposto dove le avrebbe viste arrivare e eventualmente provato a scansarsi nel caso servisse.

Quel tragico giorno Zago aveva parlato al telefono con la sua famiglia alle 17.30 e non aveva più risposto alle 17.45. Da lì si è arrivati ad un lasso di tempo certo e trovata la telecamera si è andati a vedere i passaggi a quell’ora. Inizialmente erano stati individuati due furgoni visto che si pensava fosse stato colpito da uno specchietto retrovisore.

Decisiva l’individuazione di una telecamera privata di una abitazione - il cui filmato è stato sequestrato dai carabinieri - che riprende una Panda che si ferma una decina di metri dopo il punto del rinvenimento di Zago e dalla quale scende una persona dal lato del passeggero che torna indietro con una pila e dopo qualche istante risale nell’auto che se ne va.

I carabinieri risalgono alla proprietaria dell’auto (che nel filmato non scende nemmeno dal posto di guida) e si presentano a casa sua. Notano subito che alla vecchia Panda è stato sostituito di recente il parabrezza.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova