Isabella, nuovo giallo sul corpo sparito Trovate ossa ad Albarella: test sul Dna

Una mandibola e un frammento di femore scoperti casualmente in spiaggia: la Procura chiede di verificare la compatibilità





Il fantasma di Isabella Noventa ricompare tre anni dopo l’uccisione, la messinscena e la soppressione finale del cadavere da parte del terzetto diabolico, e riapre il giallo intorno all’unico grande punto interrogativo rimasto: il corpo mai trovato. È la passeggiata in spiaggia ad Albarella di alcuni turisti a rinfocolare il mistero mai svelato, dopo il ritrovamento di una mandibola umana il 20 agosto scorso e di un frammento osseo di bacino quattro giorni dopo. Le verifica scientifica è d’obbligo: ormai qualsiasi inchiesta non può prescinderne per arrivare a un risultato investigativo che possa reggere al confronto processuale. Nel giallo sulla sparizione e l’assassinio di Isabella Noventa la scienza forense le ha già provate tutte. Ora toccherà una volta di più, per rispondere a un quesito chiave. Appartiene all’impiegata 55enne di Albignasego quel pezzo di mandibola lungo 12 centimetri, ritrovato casualmente sulla spiaggia dell’isola “a porte chiuse” vicino alla foce dell’Adige e del Brenta? È un dubbio investigativo che due Procure, quella di Padova e quella di Rovigo, vogliono chiarire.

la procura

L’inchiesta per arrivare al ritrovamento del corpo della vittima, sparita nel gennaio 2016, non si è mai conclusa. Il pm padovano Giorgio Falcone, titolare dell’indagine, ha chiesto alla collega rodigina Sabrina Duò di comparare quei resti con tutti i dati biologici (Dna compreso) appartenenti a Isabella. Obiettivo: capire se quel frammento di mandibolare possa essere suo. «È nostro dovere svolgere le opportune verifiche scientifiche su tutti i resti umani, senza identità, che saranno ritrovati nel raggio di almeno 100 chilometri per i prossimi anni» dicono in procura.

il fratello perplesso

Non c’è ottimismo né pessimismo sulla possibilità di ritrovare il corpo della sfortunata impiegata. Ma c’è la ferma volontà di non lasciare nulla di intentato. E di provarle tutte anche in vista del processo davanti alla Corte di Cassazione non ancora fissato, ultimo e definitivo grado di giudizio. Il fratello Paolo Noventa (odontotecnico) è perplesso. Anzi, è tranchant: «Non è di mia sorella, le mancavano proprio i due denti presenti in quella mandibola, il sesto e l’ottavo».

compatibilità

Certo è che il ritrovamento di quel frammento umano – almeno secondo una prima e sommaria analisi – potrebbe essere compatibile con la versione di Freddy Sorgato, l’ex fidanzato-ballerino-camionista, condannato a 30 anni che prima aveva parlato della morte della compagna nel corso di un gioco erotico nella sua villetta di Noventa Padovana e poi aveva raccontato di essersi sbarazzato del corpo gettato in Brenta. Ma di quel cadavere, nessuna traccia. Manca la prova regina. Eppure per quella morte – confessata pure da due dei tre imputati, sia pure con ricostruzioni del tutto diverse – si è già concluso il processo in primo e secondo grado. E con una sentenza di piena responsabilità (confermata in appello senza la modifica di una virgola) nei confronti del terzetto assassino, i fratelli-killer Freddy e Debora Sorgato con l’amante dell’uno e l’amica dell’altra, la veneziana tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco, tutti condannati: i due fratelli a 30 anni per omicidio premeditato e soppressione di cadavere, la complice a 16 anni e 10 mesi per gli stessi reati e per stalking ai danni della vittima al termine di un giudizio abbreviato che impone, per legge, lo sconto di un terzo della pena.

le indagini

Sarà il medico legale Lorenzo Martinelli, il 6 settembre prossimo, a occuparsi di tutti gli accertamenti del caso, per capire innanzitutto se si tratti di frammenti ossei umani e, in seconda battuta, se quei resti appartengano a Isabella Noventa. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova