Isabella, spunta una nuova scheda sim

È stata trovata in casa della donna dal fratello Paolo che l’ha consegnata alla polizia. Insieme a due carte bancomat

PADOVA. Il giallo di Isabella si infittisce giorno dopo giorno. Compaiono nuovi particolari nella vicenda della segretaria cinquantacinquenne di Albignasego, scomparsa da un mese. Nella sua abitazione di via Foscolo 29, il fratello Paolo ha trovato due tessere bancomat. Isabella le teneva dentro a un astuccio, in un cassetto del suo studio. Bancomat che Paolo Noventa ha consegnato agli inquirenti, nella speranza possano anche questi essere utili nel corso delle indagini. «Li ho consegnati in questura, anche se credo siano di conti correnti vecchi, e ormai chiusi da diverso tempo». A valutare questo però saranno gli uomini della squadra mobile, che stanno eseguendo il controllo dei due bancomat e dei relativi conti. Sempre nell’appartamento di Isabella, Paolo ha trovato tre schede porta sim vuote. Una conteneva la sim card del cellulare personale della donna, un’altra la sim card del cellulare utilizzato per il lavoro, e la terza? C’è un terzo numero di cellulare a disposizione di Isabella.

La sim, che è stata estratta dalla scheda che la conteneva, potrebbe trovarsi dentro a un terzo telefono in uso alla donna. Oppure potrebbe trattarsi di un numero vecchio, di una vecchia scheda, usata un tempo da Isabella e adesso inutilizzata o addirittura buttata via. Fatto sta che esiste un terzo numero di cellulare e anche su questo stanno facendo le verifiche gli inquirenti.

«Ho consegnato le schede porta sim alla polizia», ha spiegato Paolo, «Credo si tratti di un numero vecchio e inutilizzato ma comunque ho preferito dare tutto perché gli inquirenti possano fare i dovuti accertamenti». Intanto continua a non trovarsi in casa della donna scomparsa il passaporto. Sono ormai tre giorni che la famiglia lo cerca tra l’appartamento di Isabella al piano terra e quello della mamma al primo piano. «Non riesco a trovarlo, so che lei pensava fosse scaduto, quindi è possibile l’abbia nascosto da qualche parte», dice Paolo.

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