Katia uccisa da un tumore in soli tre mesi

PADOVA. «Katia era una brava ragazza». La voce si spezza, il respiro si ferma per un attimo, le parole lasciano spazio ai singhiozzi del pianto. Katia Mietto, 41 anni, era l’unica figlia di Antonella e del marito Fortunato. Se n’è andata improvvisamente giovedì, con soli tre mesi di preavviso.
Ad agosto sono arrivate le prime avvisaglie della malattia, una di quelle che non lascia scampo: tumore ai polmoni. Questa la prognosi infausta, comparsa subito dopo i primi esami. Dunque le cure, il calvario di dover accettare un rallentamento improvviso della propria quotidianità, la paura di lasciare soli gli anziani genitori e soprattutto la speranza di potercela fare a vincere questo grande nemico.
Ma il male si sa, non guarda in faccia nessuno, è brutale, e in pochissimo tempo ha invaso diversi altri organi del corpo della donna. Katia, che da tanti anni lavorava nell’amministrazione del convento dei padri Rogazionisti, in via Minio all’Arcella, nell’ultimo periodo non è più riuscita a lavorare.
E il lavoro per lei era tutto, ci si metteva tutto l’impegno di cui era capace. «Katia cercava in tutti i modi di non pesare sulla famiglia. Ha sempre voluto arrangiarsi e badare a se stessa», ricorda commossa la mamma Antonella, che con la figlia aveva un legame speciale. «Da quando si era separata aveva preso un appartamentino a Mellaredo in provincia di Venezia, ma ogni giorno a pranzo veniva a casa nostra. Eravamo felici di poter condividere ogni giorno questo momento con lei».
La famiglia Mietto abita da sempre nel quartiere del Sacro Cuore, in via Judrio. Qui tutti conoscevano Katia. «Era cresciuta qua, questo posto lo amava tanto», continua la mamma, che ricorda poi gli ultimi giorni della figlia: «È sempre rimasta a casa fino a un mese fa circa, fino a quando non ha cominciato ad aggravarsi. A quel punto è stata costretta a spostarsi. Per una settimana è stata ricoverata all’ospedale di Dolo, poi l’hanno dimessa. Sembrava stesse meglio ma tempo sette giorni è stato necessario un nuovo ricovero, questa volta a Padova. La situazione è precipitata molto velocemente».
Infine purtroppo, dopo quindici giorni di agonia, la quarantunenne è spirata giovedì, nel letto dell’ospedale. «Siamo distrutti, vivevamo per lei«, conclude mamma Antonella. «Ora non ci resterà che prenderci cura di Emma, la sua amatissima cagnolina che ci ha lasciato in eredità».
Il funerale di Katia Mietto verrà celebrato martedì alle 10.45 nel Tempio del Sacro Cuore.
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