La caserma in Prato riduce l’orario aperta solo fino alle 22

La stazione dei carabinieri di Prato della Valle non è più a ciclo continuo. Dal 24 giugno scorso chiude i battenti ogni giorno alle 22, per riaprire alle 7 del mattino. Per l’Arma padovana è un cambio epocale ma un po’ lo è anche per la città. Con questo cambio non è più possibile fare una denuncia in centro dopo le 22, visto che la Questura già da tempo chiude alle 19.30.
via rismondo
L’unico comando aperto 24 ore su 24 resta quindi la caserma di via Rismondo, dove la stazione di Padova principale assicura una copertura su tutto l’arco della giornata. Ciò significa che se un cittadino (oppure un turista) perde il portafoglio in piazza dei Signori alle 23 non potrà più risolvere il problema con due passi fino a Prato della Valle. Dovrà in qualche modo raggiungere via Rismondo e sporgere denuncia lì.
più pattuglie fuori
Con questo cambiamento, fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri, ci saranno due pattuglie in più sulla strada. «Il personale impiegato per tenere aperta la caserma nelle ore notturne sarà impiegato fuori per il controllo del territorio» spiegano nel quartiere generale dell’Arma di Padova.
l’afflusso
La decisione è stata presa sicuramente per razionalizzare ma anche sulla base dei dati dell’affluenza che, giurano, aveva subito una forte contrazione. Chi si occupa della gestione del personale ha ritenuto dunque inutile continuare a coprire tutto l’arco notturno con la caserma di Prato della Valle, visto che già quella di via Rismondo lo fa.
la questura
La polizia già da anni ormai ha fissato alle 19.30 l’orario di chiusura al pubblico. «Ma in caso di necessità abbiamo l’ufficiale di turno che può prendere le denunce. Quindi il cittadino può sempre ricorrere al servizio tramite il 113» spiegano in piazzetta Palatucci.
il trend
Quello delle caserme aperte 24 ore su 24 è sempre stato un vanto per l’Arma dei carabinieri in molti comuni della provincia. Tuttavia la contrazione degli organici ha reso necessario un cambio di concezione. E anche Prato della Valle non sfugge a questa logica. —
Enrico Ferro
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