La cimice dell’olmo sta per invadere le case vicine alle siepi

Si ripete l’incubo: il fastidioso insetto si riproduce d’inverno nelle cortecce della pianta siberiana, che ora va abbattuta
Di Nicola Stievano

BAGNOLI. Torna l’incubo della cimice dell’olmo. Ormai è una lotta contro il tempo per contrastare la diffusione del fastidioso insetto che l’anno scorso ha causato disagi a non finire.

Con l’arrivo della primavera decine di famiglie temono di ritrovarsi le abitazioni invasi dall’insetto, assai più piccolo di una normale cimice ma in grado di riprodursi senza sosta e di intrufolarsi ovunque, provocando gravi disagi. A favorirne la diffusione negli ultimi anni la comparsa delle siepi alberate di “olmo siberiano”, 400 mila piante circa, habitat ideale per la cimice. Durante l’inverno l’insetto vive e si riproduce all’interno delle cortecce delle piante ma in primavera invade letteralmente le abitazioni. La cimice, infatti, con l’arrivo della bella stagione, si sposta all’interno dei fabbricati e delle abitazioni alla ricerca di temperature più fresche, insinuandosi negli angoli e negli interstizi più reconditi, infestando letti, infissi, armadi, biancheria, cibo, pareti interne ed esterne, cornicioni.

L’anno scorso diverse famiglie si sono trovate a fare i conti con migliaia di questi insetti fastidiosi in ogni angolo della casa. Un flagello finora combattuto con esiti deludenti.

Dopo aver presentato un’interrogazione in Regione il consigliere regionale Stefano Peraro è riuscito a convocare un gruppo di lavoro di esperti a Bagnoli per studiare le possibili soluzioni. All’incontro hanno partecipato tecnici delle direzioni regionali agroambiente e fitosanitaria, Veneto Agricoltura, Università, Corpo forestale, Comune, comitati locali, Lorenzo Borletti del Dominio di Bagnoli e lo stesso Stefano Peraro.

«Sono allo studio più soluzioni, sia immediate che di medio - lungo periodo. – spiega il consigliere – Serve una selezione attenta degli alberi da piantare a ridosso delle abitazioni. Il Comune ha emesso un’ordinanza ancora la scorsa estate ordinando l’abbattimento degli olmi siberiani che distano meno di 250 metri dalle abitazioni. Finora però nessuno ha provveduto a farlo. Sono state inviate delle diffide nei confronti di chi ha messo a dimora queste piante. Ora con l’arrivo della primavera è urgente trovare delle contromisure efficaci».

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