La città tappezzata dalle farfalle gialle dei bimbi della scuola Santa Dorotea
In occasione della Giornata della Memoria gli alunni hanno visitato il Ghetto e le pietre d’inciampo

“Che la farfalla voli sempre sopra i fili spinati”, è il messaggio impresso sopra a centinaia di farfalle gialle realizzate dai bambini della scuola dell’infanzia e primaria Santa Dorotea e affisse in giro per la città in occasione della Giornata della Memoria.

Venerdì pomeriggio gli alunni delle elementari hanno visitato il Ghetto e le pietre d’inciampo. I grandi della classe quinta hanno presentato la storia del Ghetto, poi, insieme agli altri, hanno depositato le loro farfalle gialle.

Le farfalle gialle sono diventate simbolo della Giornata della Memoria grazie alla poesia “ La farfalla“ di Pavel Friedman, un bambino deportato a Terezin, in un ghetto ebraico della Repubblica Ceca e poi morto nel campo di sterminio di Auschwitz. Prima di essere ucciso dai nazisti disegnò una farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati.

La senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, verso la fine del discorso tenuto davanti il Parlamento europeo il 29 gennaio 2020, nel 75esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista, ha ricordato che si può, una gamba davanti all’altra, essere come quel bambino del campo di Terezin, che – prima di essere ucciso dai nazisti – disegnò una farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati.

La farfalla di Pavel Friedman
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
l’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere di castagno
nel cortile.
Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
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