La classifica della sicurezza: i furti in casa aumentati del 18% in un anno

PADOVA. E' Milano la città italiana in cui nel 2013 è avvenuto il maggior numero di reati per abitanti. In pratica la città meno sicura del Paese. In questa classifica, elaborata dal "Sole24ore" sulla base dei dati del Ministero dell'Interno riferiti allo scorso anno, Padova è 22esima, seconda città in Veneto dopo Venezia.
In pratica il totale dei reati denunciati a Padova nel 2013 è di 46.372, con una media di 4.953 reati ogni 100 mila abitanti. In realtà rispetto all'anno precedente il trend dei reati è in leggerissimo calo: meno 0,4%.
Spicca però il dato dei furti in casa che, tra comune e provincia, sono aumentati del 18% in un anno. Un problema che riguarda molti padovani e che è combattuto con determinazione dalle forze dell'ordine. Aumentano anche le rapine, che in un anno sono salite del 15%. Così come le truffe che sono aumentate del 32% ma che non rappresentano il principale problema della provincia euganea.
Sono in calo invece i borseggi (meno 15% rispetto al 2012) ma in questa "specialità" Padova resta comunque la 15esima provincia in Italia.
Per quanto riguarda la classifica generale delle provincie meno sicure in testa c'è Milano (8.435 reati ogni 100 mila abitanti), seguita da Rimini, Bologna, Torino, Roma, Ravenna, Genova e Firenze. In coda alla classifica (quindi da considerarsi "città sicure") ci sono Benevento, Matera, Oristano, Enna, Avellino. Crotone e Belluno.
Bitonci: "Serve la polizia intercomunale". "Le denunce di furti nelle abitazioni, su tutto il territorio provinciale padovano, sono cresciute del 18% nell'anno 2013. La nostra Giunta si è insediata da cinque mesi e sta lavorando per riportare sicurezza e legalità in città – spiega Massimo Bitonci, sindaco di Padova – I predoni, tuttavia, non conoscono confini e operano indifferentemente in centro come in periferia e nel resto della provincia, spostandosi rapidamente, contando su alloggi di fortuna che vengono occupati abusivamente e utilizzati come deposito di strumenti e refurtiva".
"Di fronte a questa emergenza occorre fare squadra: proporrò ai sindaci dei comuni contermini, senza ulteriori spese né oneri, senza creare nuovi carrozzoni, senza interferire con il lavoro delle Forze di Polizia e dei Carabinieri, ma anzi valutando insieme ulteriori e proficue forme di collaborazione, di creare una rete di Polizia Intercomunale della Grande Padova, che si occupi di controllo del territorio, sgombero di locali occupati abusivamente, lotta alla criminalità e all'immigrazione clandestina. A proposito di quest'ultimo punto, ricordo che è stato il Governo, in concorso con il Movimento 5 Stelle, a ridurre le nostre possibilità di combattere un fenomeno che è correlato a quello dell'aumento dei reati, anche predatori. Ecco perché servono nuove soluzioni”, conclude il primo cittadino.
Saia: "Sono già in contatto con i sindaci degli altri comuni". “Sono in contatto con alcuni sindaci della Provincia – interviene l'Assessore alla Sicurezza Maurizio Saia – L'idea di creare un servizio intercomunale di polizia locale è condivisa sia dalla nostra Giunta, che da quelle di alcuni Comuni vicini. Ne ho già parlato con il nuovo comandante Antonio Paolocci, che già conosce questo tipo di esperienza e i suoi meccanismi. La formula non potrà essere quella del consorzio: meglio uno scambio di servizi, che consenta di svolgere, oltre a pattugliamenti notturni, delle vere e proprie operazioni su tutto il territorio della Grande Padova – conclude Saia – Quello del sindaco è un appello che condivido: lavoriamo insieme per difendere i cittadini".
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