La deputata Rostellato con il marito e il figlioletto
Lei, lui, il loro bimbo e il passeggino con l’immagine di Topolino. La normalità è entrata, ieri mattina, a Montecitorio grazie alla neo-deputata del Movimento Cinque Stelle Gessica Rostellato, al marito Francesco Vetri (consigliere comunale a Cartura) e al figlio più piccolo che ha meno di due anni (il fratellino, di tre, è rimasto a casa). L’arrivo della famiglia Vetri ha acceso l’entusiasmo di giornalisti, fotografi e cameramen, che l’hanno stretta d’assedio nella giornata di avvio delle registrazioni dei nuovi parlamentari, all’inizio della XVII legislatura.
«I regolamenti di Montecitorio», racconta Francesco Vetri, «sono ferrei. I commessi mi hanno spiegato che i bambini non possono entrare. Io, pertanto, sono dovuto rimanere all’ingresso, con mio figlio in braccio, mentre mia moglie è salita al piano superiore, nella sala del Mappamondo, per le formalità di rito». Dalla foto per il tesserino alla raccolta dei dati anagrafici ed amministrativi, alla consegna delle varie password. Con simulazione di una votazione in aula.
Nel frattempo, però, Vetri si è trovato nella necessità di cambiare il pannolino al figlio. E qui ha scoperto che a Montecitorio non esiste una nursery. «Mi batterò per averla» aveva solennemente promesso nell’agosto 2008 la deputata Pdl Elvira Savino. Pertanto papà Francesco è stato accompagnato in infemeria, dove ha provveduto all’operazione. «Mi hanno detto», racconta, «che è stata eletta anche una deputata con un bambino di un mese. Vorrei proprio sapere dove verrà accolta quando, tra una votazione e l’altra, dovrà allattare il suo bimbo al seno». “Problema” che fra un po’ dovrà affrontare anche la parlamentare Pd, Elisa Simoni, al nono mese di gravidanza. Insomma, musica nuova a Montecitorio. «Sono tanti gli eletti giovani», commenta Vetri, «e questo di sicuro contribuirà a rendere un po’ più informale e familiare il clima di questa istituzione così formale».
Claudio Baccarin
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