La disabilità vista con gli occhi dei bambini

Oggi all’Orto botanico la premiazione dei vincitori, tra questi i padovani Federico e Lucrezia
Federico è un bambino che frequenta le elementari di San Pietro Viminario. Finché la maestra non gli ha affidato un lavoro sul tema “diversamente abili”, si è chiesto perché sua madre avesse il tagliandino degli invalidi in auto. Lucrezia frequenta la scuola Mameli di Padova. È affetta dalla sindrome di Treacher-Collins e ha intitolato il suo tema “La mia storia”. Due bambini, due storie risultate tra i vincitori del concorso “Diversamente uguali: la disabilità vista con gli occhi di bambini e ragazzi”, indetto dall’Associazione Uniti per Crescere Onlus.


Federico Grassetto esordisce: «Lei ha gli occhi marroni sempre attenti, un viso tondo che mi sorride sempre, è alta e magra… ai miei occhi è bellissima!». Fin qui la sua storia è simile a tante altre. L’idea di dedicarle il suo tema gli è venuta parlandone con la mamma. Una persona che si sveglia sempre con il sorriso, che «apprezza e mi fa apprezzare ogni attimo della nostra vita insieme perché sa quanto è preziosa e non la dà per scontata». Federico conclude dicendo che non ricorda bene il nome della malattia della mamma. «Finisce con multipla, ma non è un’operazione matematica! Di certo, quando sclera non è sempre colpa mia! Ah già, ora ricordo: si chiama sclerosi multipla, per gli amici S.M.».


Lucrezia Andres, si descrive così: «Ho i capelli lunghi e biondi e gli occhi marroni, ma il loro colore non si nota perché sono socchiusi. Non ho né ciglia, né sopracciglia e i miei occhi si trovano quasi al centro delle guance». Fin dal primo giorno di scuola, Lucrezia ha dovuto affrontare sguardi sbalorditi, sussurri e prese in giro. Da grande vorrebbe impegnarsi in politica «per poter migliorare il mondo». La passione per la musica l’ha portata al coro voci bianche del Pollini, dove si è sentita accettata, «perché con la musica e la passione ci si capisce meglio». Ora Lucrezia è alle medie: «Pensavo che i ragazzi fossero più maturi, invece sono ancora più superficiali dei bambini delle elementari. Se non avete capito che frequentare qualcuno diverso da voi è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, non avete neanche capito cos’è la vita».


I vincitori del concorso saranno premiati oggi all’Orto botanico dell’ambito del convegno sulla disabilità “Il mio compagno speciale” organizzato dall’Associazione Uniti per Crescere Onlus. L’incontro si aprirà con la presentazione del libro “Lo sguardo fragile”, di Luigi Dal Cin, illustrato da Chiara Carrer. Dopo la premiazione ci sarà la tavola rotonda “A 40 anni dalla normativa sull’integrazione scolastica”.


Madina Fabretto


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