La fioreria e la cartoleria per reinventarsi a 40 anni

Piazza del Sindacato torna a vivere grazie a due nuove commercianti che hanno deciso di avviare la loro attività in questi ultimi giorni: nel lasso di una settimana hanno aperto una cartoleria e una fioreria. Dopo la chiusura il 31 dicembre della fioreria – l’ultima attività commerciale rimasta – la piazza era rimasta desolatamente vuota, priva di negozi se si eccettuano l’estetista e il supermercato. Sono state quindi accolte molto favorevolmente le inaugurazioni dei nuovi esercizi commerciali: sabato primo febbraio ha aperto la cartoleria “Scarabocchi” di Antonina Alì, mentre il sabato successivo è stata Lara Soranzo ad alzare la serranda alla sua fioreria “I fiori di Lara”. Due donne, entrambe sulla quarantina, accomunate dalla brutta esperienza di aver perso il lavoro a casa del licenziamento, che ha portato con sé anni di disoccupazione, il desiderio di riscatto e la volontà di rimettersi in gioco, tornando nel mondo del lavoro. E lo hanno fatto entrambe dando vita al proprio sogno: quello di aprire un negozio, l’una appassionata di cartoleria, l’altra amante dei fiori.
Nel momento del bisogno hanno saputo trasformare i sogni in realtà. Sulla porta del suo negozio di cartoleria capeggia il nome, Scarabocchi, con il disegno di un ragazzo e una bambina sorridenti che ne caratterizzano il marchio. «Sono i miei figli» racconta Antonina Alì, «che mi hanno ispirato per il logo. Quanto al nome, lo devo al fatto di non saper disegnare per nulla, ma di essere una di quelle persone he scarabocchia di continuo, specialmente quando sono al telefono».
Antonina ha 39 anni e un ex lavoro come segretaria. «Sono vittima del Job act» spiega, «poiché il titolare dello studio in cui lavoravo, terminati gli incentivi a sua disposizione, mi ha licenziata da un giorno all’altro, sostituendomi con una stagista».
Che fare allora? «Ho pensato che se non mi buttavo adesso a realizzare il mio sogno di avere una cartoleria, non lo avrei più fatto. C’è chi sostiene sia stata coraggiosa, visti i tempi e la piazza dove le attività hanno sempre faticato a decollare: ma poi le persone che entrano e mi dicono “Finalmente non dobbiamo più recarci fino a Mejaniga” mi ripagano degli sforzi e mi infondono grande fiducia». Alla porta accanto ha aperto “I fiori di Lara”, che ha tagliato il nastro sabato scorso. «Ho lavorato a lungo in un’azienda» racconta Lara Soranzo, «finché un giorno, quando il sovraccarico di lavoro mi ha causato problemi di salute e ho chiesto al titolare di alleggerirmi gli incarichi, per tutta risposta mi ha licenziata». Quattro anni senza lavoro sono stati duri, anche dal punto di vista morale.
«Poi qualche mese fa, per caso, ho sentito da una conoscente che la fioreria in questa piazza avrebbe chiuso di lì a poco perché la titolare andava in pensione» prosegue Lara, «così ho pensato di lanciarmi nell’attività: compirò 45 anni domani, nessuno mi assumeva per via dell’età. Ho scelto quindi di appoggiarmi a dei consulenti, la Sdc di Campodarsego che, oltre ad aiutarmi nelle pratiche burocratiche, mi hanno consesso fiducia e un microcredito per partire. Il resto l’ho fatto tutto da sola, con il supporto di mia madre e dei miei amici». Le madri si sono rivelate fondamentali per la ripresa del lavoro delle due donne: la mamma di Antonina l’aiuterà tenendole la bimba piccola, mentre Donella, mamma di Lara, l’affiancherà in negozio. Entrambe si augurano di essere un esempio per altri, per ridare finalmente vita alla piazza e al commercio. ––
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