La gara non fu alterata, assolto Bardelle patron di Padovanuoto

Era a giudizio l’appalto della piscina comunale di Legnago «Tutta una montatura, ora la verità è venuta a galla»

PADOVA. «Era tutta una montatura, sono state dette tante bugie, io non ho architettato nessun trucco. Io sono un uomo di sport, al quale ho dedicato la mia vita». È una giornata ricca di soddisfazioni quella di ieri per il presidente del Coni regionale Gianfranco Bardelle che era a giudizio in qualità di amministratore unico di Padova Nuoto srl per turbata libertà degli incanti ed è stato assolto perchè il fatto non sussiste. Così ha deciso il tribunale collegiale di Verona presieduto da Silvia Isidori. «Appena saputo della sentenza ho subito telefonato al presidente del Coni Giovanni Malagò, anche a lui dispiace che lo sport venga macchiato da queste accuse, anche se poi dimostratesi totalmente infondate».



L’indagine è quella legata svolgimento della gara d’appalto per la gestione trentennale delle piscine comunali di Legnago (Verona). Il pm aveva chiesto due anni di pena per Bardelle che vive ad Albignasego ed era difeso dall’avvocato Alessandro Baldina. La gara venne indetta nel novembre 2010, l’appalto se lo aggiudicò Padova Nuoto in Ati con Squaranto Costruzioni, che rinunciò dopo l’assegnazione, nel febbraio 2011. La prima seduta andò deserta perché la fideiussione chiesta dal Comune era altissima: la cauzione provvisoria del 2% calcolata sull’intero importo sul presunto introito ammontava a oltre 22 milioni di euro. La prima gara andò deserta, poi la società di Bardelle presentò la fideiussione e si aggiudicò l’appalto. Per la procura l’appalto sarebbe stato turbato inserendo il requisito di anzianità di 15 anni di iscrizione alla Federazione Nuoto per le società che partecipavano; ma anche imponendo requisti e conoscenze che non servivano e non solo.



Ci sono altri due padovani assolti, Roberto Schiavo, 67 anni di Padova, presidente di Legnagonuoto e Daniela Bardelle, 47 anni di Albignasego socia di Legnagonuoto. Assolti pure gli altri coinvolti in questa inchiesta, Alfonso Cavaliere, 51 anni di Rovigo, ex dirigente del I settore Affari generali, legali, socio culturali del municipio di Legnago e Roberto Danieli di Legnago, consigliere di Legnagonuoto. —




 

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