La moglie viveva in simbiosi «Crollato il mondo addosso»
CONSELVE. Non c’è nessuno nel capannone della Luvis, l’azienda in cui Tiziano Faccia aveva riversato tutta la sua voglia di riscatto dopo una vita segnata da successi, qualche sconfitta e battaglie condotte con tenacia. Le sede nella zona industriale di Arre, al confine con Conselve, è chiusa e l’imprenditore non vi farà più ritorno, non potrà più lavorare a quei carri miscelatori che hanno segnato tutta la sua vita, fino all’ultimo istante, fino alla consegna fatale dell’altro ieri. La moglie Melania Bortoletto, da parecchi anni al suo fianco anche nel lavoro (si erano sposati 14 anni fa), ieri mattina è partita di buonora per Sedico, sconvolta e a pezzi.
sempre insieme
«Vivevamo in simbiosi», racconta, «eravamo sempre insieme, nella vita come nel lavoro. Quando ho saputo mi è crollato il mondo addosso, il dolore è indicibile e ancora non mi rendo conto di quanto successo. Ora voglio ricordare Tiziano come una persona buona: se qualcuno aveva bisogno di aiuto lui c’era sempre, pronto a dare una mano, non si tirava mai indietro. Abbiamo condiviso tutto, la vita a due e il lavoro, e ora ne sento ancora di più la mancanza». L’imprenditore lascia anche l’anziana madre e i tre fratelli Alessandra, Massimo e Fausto. Quella di mercoledì doveva essere una consegna come tante, in una delle aziende agricole che aveva scelto il carro miscelatore inventato da Faccia per l’alimentazione degli animali in stalla. Come al solito l’imprenditore si occupava personalmente della consegna, perché per lui era importante il rapporto diretto con i suoi clienti, dei quali conquistava subito la fiducia. E infatti la notizia della sua morte ha fatto rapidamente il giro di buona parte dei più importanti allevamenti dell’Italia settentrionale, e non solo.
molto conosciuto
Emilio Favaro occupa con la sua azienda l’altra porzione di capannone, accanto a Faccia, e ancora non si capacita. «Ho saputo nella tarda serata di mercoledì e non ci volevo credere», racconta l’imprenditore, «mi sembra un’assurdità che Tiziano ci abbia lasciati così. È tutto il giorno che il cellulare non fa che squillare: mi chiamano gli agricoltori che lo conoscevano da anni, per raccontarmi commossi quanto i carri miscelatori di Faccia abbiano agevolato il loro lavoro. Tiziano era un grande idealista e non si è mai risparmiato. Mi spiace tantissimo per la moglie Melania, per la sua famiglia. Tiziano ci mancherà molto».
vicesindaco
A farsi portavoce del cordoglio dell’intero paese è il vice sindaco Antonio Ruzzon: «È dura contrastare il destino e accettarlo in frangenti come questi. Tiziano ha sempre privilegiato il rapporto umano, attento all’aspetto sociale del suo essere imprenditore. La logica del profitto non gli apparteneva, ha dedicato le sue energie a migliorare continuamente la sua invenzione, nata da un’idea precisa, alla quale ha tenuto fede per tutta la vita». –
Nicola Stievano
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